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DARIO “EL PIPA” BENEDETTO, IL GOL NEL DNA

01.05.2021 | 13:12

L’Olympique Marsiglia di Jorge Sampaoli è alla ricerca di un posto in Europa: attualmente si trova al sesto posto a pari punti con il Lens e le due formazioni si contenderanno l’ultimo slot nelle restanti giornate di Ligue 1.
Ieri il Marsiglia ospitava uno Strasburgo quasi matematicamente salvo e poteva essere una serata ideale per conquistare tre punti pesanti, invece l’undici di Laurey si è portato in vantaggio con Mitrovic al 73′. A rimettere la gara in equilibrio ci ha pensato Dario “El Pipa” Benedetto, veterano del gol che veste la maglia numero 9 dell’OM da due stagioni. E ci ha messo solo 180 secondi per farlo, entrato all’83’ al posto di Kamara, Benedetto ha colpito lo Strasburgo all’86’, ma nell’assalto finale la squadra di Sampaoli non è riuscita a trovare il gol vittoria.

Dario Benedetto, di chiare origini italiane, nasce a Berazategui il 17 maggio 1990 ed è un attaccante in forza all’Olympique Marsiglia.
Cresce nell’Independiente e all’età di 12 anni, mentre è in campo perde la madre, sugli spalti per seguirlo, colpita da un attacco cardiorespiratorio. La perdita gli fa abbandonare il calcio e lo porta a lavorare col padre come bracciante. Ma a 16 anni un provino con l’Arsenal de Sarandì lo riporta sul prato verde, e per due stagioni consecutive viene girato in prestito al Defensa y Justicia e al Gimnasi Jujuy. Dopodiché, nel 2012, giunge il momento di tornare alla base per rendersi protagonista conquistando anche la vittoria del campionato con la maglia del Viaducto. L’estate successiva lo vogliono in tanti, ma sceglie di andare in Messico dal Club Tijuana (per la cifra di 1,5 milioni di dollari). Numeri impressionanti: tripletta all’esordio e ben 21 reti siglate in una sola annata in Primera Division. Media realizzativa che attira le attenzioni di un altro prestigioso club messicano, l’America. Gli azulcremas sborsano 8 milioni di dollari per assicurarsi l’esplosivo attaccante, investimento che viene poi ripagato sul campo da Benedetto.

Il 6 di giugno 2016, dopo due stagioni nelle quali si laurea consecutivamente campione della CONCACAF Champions League, arriva la chiamata del Boca Juniors. La risposta è scontata, 5,5 milioni il costo dell’operazione che riporta Dario in Argentina a far coppia con l’Apache Tevez, lui che viene soprannominato El Pipa.
Benedetto ci mette poco a confermare le grandi attese e le numerose speranze in lui riposte: quarta giornata di campionato contro il Quilmes. Accade tutto in 18 minuti, dal 7′ al 25′ del primo tempo. Tre gol che stendono gli avversari: un colpo di tacco in area piccola, un vero golazo da circa 40 metri ed un colpo di testa a mostrare tutta la completezza del suo repertorio. Nel mezzo c’è da aggiungere anche un assist, ancora col tacco, confezionato per il compagno Centurion. Tripletta che alla Bombonera non si vedeva da sei anni, l’ultimo a riuscirci era stato un certo Martin Palermo, non uno qualunque.
Nel novembre del 2017 si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio destro nella partita contro il Racing, infortunio che lo costringe a sei mesi di inattività. Torna nell’agosto successivo e con i suoi soliti gol aiuta il Boca a raggiungere quella storica finale di Libertadores persa nella doppia sfida contro il River Plate.
Il 5 agosto del 2019 firma per l’Olympique Marsiglia, il club transalpino sborsa 16 milioni per il suo cartellino e gli offre un quadriennale. Il primo centro lo trova alla terza giornata nella vittoria per 2-1 ottenuta sul campo del Nizza.
Con la maglia dell’Argentina la prima convocazione arriva proprio con Sampaoli come CT nell’agosto del 2017, l’esordio è datato 5 settembre di quell’anno, quando rileva Dybala nella partita di Qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 contro il Venezuela.
Parliamo di un attaccante abile a difendere palla e far salire i compagni, dotato di un buon tiro e abile nel gioco aereo pur non essendo un gigante (175 cm per 75 kg), ma sono la fame di vittoria ed il fiuto del gol a renderlo una minaccia per tutti i difensori che si trovano sulla sua strada.
Nonostante la forte concorrenza in reparto con l’arrivo a gennaio di Arkadiusz Milik e le doti indiscutibili di Dimitri Payet, “El Pipa” Benedetto è sempre pronto a mettere la sua firma nelle serate difficili dell’OM, una dote naturale per chi, come lui, ha il gol nel DNA.

 

Foto: Twitter personale Benedetto