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DALLA PROVINCIA BASCA ALLA SVOLTA REAL: LOPETEGUI, L’USATO SICURO

13.06.2018 | 11:00

Probabilmente, il 2018, sarà l’anno più eccitante e intrigante per Julen Lopetegui. Partire per la spedizione Mondiale in Russia alla guida della Spagna e ritrovarsi tra le mani la possibilità di allenare il Real Madrid, non capita affatto tutti i giorni. Lopetegui, infatti, dopo la Coppa del Mondo lascerà la panchina delle Furie Rosse per sedere su quella dei Blancos. Un passaggio a dir poco importante che, a due giorni dalla competizione più attesa, ha scosso un po’ tutto il movimento in Spagna e non solo. Lopetegui nasce a Asteasu, in provincia di Guipuzcoa nei Paesi Baschi, il 18 agosto del 1966. Sin dai tempi dell’infanzia nutre interesse per il calcio e pian piano si avvicina iniziando a rincorrere un pallone per le strade del proprio quartiere. Negli anni ’70 entra a far parte del settore giovanile della Real Sociedad, club in cui compierà l’intera trafila fino ad arrivare nella squadra B. Lopetegui, portiere elegante e tempestivo nelle uscite, nel 1985 viene notato dal Real Madrid che lo acquista a titolo definitivo inserendolo nella seconda squadra per tre stagioni. Poi c’è spazio per il prestito al Las Palmas, finalmente in prima squadra, in Segunda Division. Una volta tornato al Real, dopo due anni un po’ altalenanti, decide di salutare e firma con il Deportivo Logroñés. Con i biancorossi si rende spesso protagonista e colleziona in totale 107 presenze rivelandosi più volte il migliore in campo per via dei suoi interventi tra i pali. Il suo rendimento attira le attenzioni del Barcellona che, nel 1994, decide di puntare su di lui. Dopo una serie di prestazioni negative, Carles Busquets, secondo di Andoni Zubizarreta nelle stagioni precedenti, lo scavalcherà nelle gerarchie e nella stagione 1996-1997, con l’arrivo di Vítor Baía, diventerà terzo portiere. A quel punto accetta l’offerta del Rayo Vallecano, squadra in cui chiuderà la propria carriera da calciatore nel 2002.

All’età di 36 anni, però, Lopetegui non ha assolutamente voglia di uscire dal mondo calcistico e comincia a studiare per diventate allenatore. Così, dopo appena un anno di formazione, siede proprio sulla panchina del Rayo Vallecano, ma viene esonerato dopo poco tempo, esattamente nel mese di novembre, per via della sconfitta rimediata contro l’Eibar e la situazione complicata in classifica in Segunda Division. Nel 2006, però, ricopre il ruolo di capo scout internazionali del Real Madrid. Nel 2008, invece, la dirigenza delle Merengues gli affida la panchina del Real Madrid Castiglia, ma al termine della stagione preferisce risolvere il contratto. Nel 2010 inizia a lavorare con la Federazione partendo dal ruolo di ct dell’Under 19, successivamente guida anche l’Under 20 e l’Under 21, con cui vince il campionato Europeo di categoria nel 2013 in Israele proprio contro l’Italia di Devis Mangia per 4-2. Terminata l’esperienza, riceve la proposta del Porto e firma l’accordo senza esitare. Tuttavia, dopo una stagione e mezza e senza aver conquistato alcun trofeo, viene allontanato nel gennaio 2016 con la squadra al terzo posto in Liga NOS. Così, per Lopetegui, si spalancano nuovamente le porte della Nazionale, stavolta quella maggiore. Il tecnico basco prende il posto di Vicente Del Bosque dopo l’Europeo del 2016 disputato in Francia e inizia un percorso convincente, nel girone di qualificazione per i Mondiali chiude al primo posto e costringe l’Italia di Gian Piero Ventura ai famigerati playoff. Ora, giungendo al presente, Lopetegui accetta la sfida Real Madrid. Un in carico gratificante e allo stesso tempo pesante che potrà significare anche la svolta per la sua carriera. Il 51enne, dunque, si appresta a disputare la competizione iridata con grande ambizione e, dopo l’annuncio di ieri, avrà sicuramente molteplici motivi per chiudere al meglio il percorso con le Furie Rosse. Florentino Perez ha scelto Lopetegui, l’usato garantito per il Real.

Foto: Fifa.com