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DALLA GUERRA AL CALCIO CHE CONTA: VEDAT MURIQI, IL CENTRAVANTI DEL KOSOVO CHE STUZZICA LE EUROPEE

11.09.2019 | 10:30

Il rigore segnato nella sconfitta per 5-3 del suo Kosovo sul campo dell’Inghilterra ha reso Vedat Muriqi, centravanti 25enne in forza al Fenerbahçe, il miglior realizzatore (7) della pur breve storia della Nazionale kosovara al pari di Arbër Zeneli. Ma non solo. Questa rete ha confermato infatti un inizio di stagione straordinario per l’attaccante, che è andato a segno due volte nelle prime tre giornate di Süper Lig turca e poi altre due volte in altrettante gare di qualificazione a Euro 2020. E ora per lui si parla di interessamenti importanti dai maggiori campionati europei, con il Tottenham attualmente in pole per farne il nuovo vice-Kane da gennaio, ma anche diverse squadre italiane alla finestra. Muriqi è un centravanti di ben 194 centimetri, di piede mancino ma capace di concludere molto bene anche con il destro. Ha nelle sue corde le principali caratteristiche di una prima punta di peso – il fiuto del gol, il gioco aereo, le sponde per i compagni – ma allo stesso tempo è tecnicamente valido, abile nello sfornare assist, nell’aiutare la manovra, nella progressione palla al piede e anche nel concludere con precisione dalla distanza. Sarà per questo suo ampio ventaglio di possibilità che in patria lo hanno già paragonato a un attaccante come Olivier Giroud.

Verdat Muriqi nasce il 24 aprile del 1994 a Prizren, una città dell’allora provincia autonoma jugoslava del Kosovo, ma nei secoli passata dal dominio ottomano alla Serbia, fino a divenire Bulgaria e poi Albania dopo la Seconda guerra mondiale. Sul suo passaporto c’è scritto infatti “nazionalità albanese” fino al 2016, quando viene aggiunta anche la dicitura “kosovara” proprio lì accanto. Come anche quella di tanti altri suoi coetanei e conterranei, l’infanzia di Muriqi non è delle più semplici. Dal febbraio del 1998 al giugno del 1999 gli albanesi del Kosovo sono in guerra con la Serbia e si stima che oltre 10 mila tra i primi ne siano rimasti vittime. “Stavamo in una casa in 50-55 persone – racconterà 22enne all’agenzia di stampa turca Anadolue abbiamo dovuto dormire su delle bottiglie nella cantina per due giorni. Avevamo due litri di latte ogni giorno per sfamare 50 persone. Eravamo bambini e, quando chiedevamo del cibo, le nostre madri piangevano perché non avevano niente da darci. Mangiavamo pane e cipolle mattina, pranzo e cena”. I serbi avevano ucciso anche tanti bambini innocenti: “Sono venuti anche da noi, hanno portato via oggetti di valore e denaro e ci hanno detto che avrebbero bombardato la nostra casa se non fossimo scappati entro due ore. Siamo stati protetti da Allah”.

Nel 2005, Muriqi entra nelle giovanili del Klubi Futbollistik Liria, società di Priština, capitale kosovara. Nella stagione 2012/13 si unisce alla prima squadra, ma non riesce a trovare l’esordio. Nell’annata seguente si trasferisce allora in Albania e firma con il Klubi Sportiv Teuta della città di Durazzo. Qui gioca la sua prima gara in un campionato di massimo livello a 18 anni e 9 mesi, segna la sua prima rete qualche mese più tardi e riceve oltretutto la chiamata dell’U21 albanese. Nella seconda metà della stagione passa in prestito al Besa Kavajë, dove colleziona 13 presenze e 3 gol. Rientrato alla base, in estate cambia ancora e si sposta a titolo gratuito in Turchia firmando con il Giresunspor, club di seconda serie. Al primo anno segna 4 volte, ma al secondo ne fa addirittura 17, meritando il salto in Süper Lig. Ad acquistarlo nel 2016 è infatti il Gençlerbirliği, squadra di Ankara che per lui spende mezzo milione di euro. Il 5 settembre di quell’anno riceve la doppia nazionalità e dunque la prima convocazione con il Kosovo, che arriva proprio in occasione della prima gara ufficiale disputata dalla selezione contro la Finlandia per le qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018 (l’esordio assoluto della Nazionale kosovara era avvenuto già nel 2014 in un’amichevole contro Haiti). A metà della seconda stagione nella capitale turca, Muriqi si sposta nuovamente e va al Çaykur Rizespor. Fino al termine dell’annata tiene la media di un gol ogni due gare di campionato (in totale sono 8 su 16), poi a novembre la Nazionale kosovara viene promossa ufficialmente alla Lega C di Nations League, torneo al quale partecipa da titolare, dominando il girone contro Azerbaijan, Malta e Far Øer. Come già successo ai tempi di Giresun, alla seconda stagione il classe ’94 raggiunge quota 17 marcature personali confermando con esattezza la media di un gol ogni due partite e così viene acquistato per circa 3,5 milioni dal Fenerbahçe– che lo presenta in maniera originale, facendo lanciare allo stesso diretto interessato la notizia del proprio acquisto. Con il club di Istanbul ha appena disputato in coppia con Max Kruse nel 4-4-2 dei Canarini gialli le prime tre gare di campionato, andando a segno per due volte e attirando come detto le attenzioni di vari club europei. Ora sembra che la sua valutazione possa esser addirittura schizzata a 20 milioni di euro, anche se c’è chi si è spinto oltre. Rıdvan Dilmen, leggenda della società turca, si è detto sicuro che a breve verrà valutato una cifra intorno ai 50 milioni. Una previsione azzardata, che lo stesso Muriqi sta però cercando di avvicinare a suon di gol.

Foto: twitter personale Muriqi