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DALLA C ALL’ESORDIO DA SOGNO A SAN SIRO: GABBIA, IL NUOVO CHE AVANZA IN CASA MILAN

19.02.2020 | 14:55

Nel calcio, così come nella vita, le carriere a volte svoltano per un colpo di fortuna, quasi per caso. E’ la storia che vi raccontiamo è uno degli esempio emblematico. Matteo Gabbia è un difensore che ha trascorso una vita (calcistica) al Milan: nato a Busto Arsizio il 21 ottobre del 1999, poi tutta la trafila nelle giovanili con la maglia rossonera fino alla stagione 2017-18, quando arriva l’inserimento in prima squadra ma senza mai esordire. Il tutto accompagnato da un sogno custodito con gelosia nel cassetto: debuttare in Serie A con il Milan. Nella passata stagione il prestito alla Lucchese (in Serie C, 30 presenze e un gol) e da quest’anno è tornato alla base. Fino a lunedì sera solo tanta panchina poi, l’emergenza in difesa, gli ha dato la possibilità di scendere finalmente in campo esordendo così a San Siro a soli 20 anni. Uno scenario che non capita a tutti. Succede tutto in pochi secondi, dopo l’infortunio accusato da Kjaer al 43′ del primo tempo nella gara contro il Torino: Pioli si volta verso i suoi giocatori che si stanno riscaldando e chiama Musacchio. L’argentino, titubante, risponde di aver sentito un fastidio al polpaccio e non se la sente di scendere in campo, così l’allenatore punta su Gabbia, che in A non aveva mai giocato e con la prima squadra vantava appena 17′ nel preliminare di Europa League contro i macedoni dello Shkendjia e 8′ in Coppa Italia contro la Spal.

I primi palloni sono per ambientarsi e il difensore tradisce un minimo di emozione, ma poi Gabbia prende confidenza: i 45mila di San Siro lo applaudono con convinzione. E la partita termina nel migliore dei modi: tre punti e zero gol subiti. Un debutto da sogno, o quasi. “Dedico questa partita ai miei nonni – ha detto il classe ’99 ai microfoni di Sky nel dopo gara -. E ringrazio i miei compagni della Lucchese che mi hanno fatto crescere: è il coronamento di un sogno per cui ho lavorato duro”. Poco dopo arrivano anche i complimenti di mister Pioli: “Sono contento per Matteo, ha sempre lavorato con disponibilità, è giovane ma affidabile. Sta lavorando bene, è entrato con coraggio e con convinzione, si merita questa soddisfazione. Quando lavori così poi vieni premiato”. E chissà che il vero premio non sia la prima da titolare, sabato sera contro la Fiorentina, considerato che la difesa del Milan è in piena emergenza. Gabbia di candida prepotentemente per una maglia dal 1′ al fianco di Romagnoli, con il quale – tra le altre cose – condivide diverse similitudini, una su tutte: anche Alessio ha esordito in A con il numero 46 sulle spalle.

Fin da ragazzino, Matteo Gabbia è stato sempre considerato tra i prospetti più interessanti della sua generazione, come certificato da tutta la trafila fatta nelle selezioni giovanili azzurre dall’Under 14 sino all’Under 21. Nel 2018 ha partecipato con l’Under 19 agli Europei di categoria, conclusi al secondo posto. L’anno successivo è tra i protagonisti della spedizione azzurra ai Mondiali Under 20, dove disputa tutte le partite da titolare. L’esordio con l’U21 arriva il 6 settembre 2019, in occasione del match vinto con la Moldavia per 4-0. Ora Matteo punta a far parte in pianta stabile del gruppo di Paolo Nicolato. Ben strutturato fisicamente e dotato di un buon senso della posizione, Gabbia è un difensore ma nel corso della sua carriera ha giocato anche da mediano. Bravo in fase di impostazione, incarna al meglio il prototipo del centrale moderno, come testimonia la sua brillante prova contro il Toro. E ora il futuro è tutto nelle mani di Gabbia: la maglia del Milan potrebbe diventare qualcosa che va oltre il sogno.

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Foto: Twitter ufficiale Milan