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DAL PROVINO CON IL MILAN AI SUCCESSI IN DANIMARCA: SANTANDER, UN ARIETE PER IL BOLOGNA

22.06.2018 | 10:30

Dopo aver svolto le visite mediche ed aver firmato il contratto, nella giornata di ieri è arrivata l’ufficialità: Federico Santander è un nuovo giocatore del Bologna. L’attaccante paraguaiano classe 1991, prelevato dal Copenaghen, arriva sotto le due Torri a titolo definitivo, con un accordo che lo legherà ai rossoblù fino al 30 giugno 2022. Un rinforzo di peso per il reparto avanzato del club felsineo, che ora può contare sui centimetri e sui muscoli di Santander per scardinare le difese avversarie. Andiamo a scoprire il suo profilo:

Federico Javier Santander Mereles nasce il 4 giugno 1991 a San Lorenzo, città distante una decina di chilometri dalla capitale Asuncion. Il suo primo approccio con il mondo del calcio avviene nel 2004 tra le file del Guaranì, una delle squadre paraguaiane più vincenti, con ben 11 titoli nazionali. Ancora quattordicenne viene affidato al settore giovanile, con cui ottiene risultati importanti, tra cui la vittoria di un torneo internazionale Under 20 tenutosi a Valencia. Al Guaranì gli viene affibbiato il soprannome di “El Ropero” (“L’Armadio”) che evidentemente richiama un fisico da prima punta classica, 187 centimetri per 85 chili, che Santander sa sfruttare al meglio nel gioco aereo e nei duelli di forza. Con la maglia del club paraguaiano segna 18 gol in 57 gare che gli valsero un provino al Milan a 18 anni prima di tentare la sortita europea in Francia al Tolosa, chiusa con 5 reti in 23 apparizioni in Ligue 1. Poi l’esperienza in Argentina, tra Racing Avellaneda e Tigre: una sola stagione da 1 gol in 32 presenze che spingono il calciatore a tornare al Guaranì. Complice anche una grande Copa Libertadores 2015 (6 gol e 4 assist in 12 presenze che trascinano il club a una storica semifinale) arriva la nuova chiamata dall’Europa. Questa volta è il Copenaghen che per acquistarlo mette sul piatto circa 3 milioni di euro. Il resto è storia recente: con la squadra danese alza ancora l’asticella, in tre anni va costantemente in doppia cifra (48 gol in 112 partite complessive), vincendo nel 2017 anche Campionato e Coppa Nazionale.

Fisico imponente, Federico Santander ha tutte le caratteristiche del classico centravanti d’area di rigore. Fortissimo sulle palle alte, fa del colpo di testa il suo marchio di fabbrica. Dotato di un buon destro, nel suo bagaglio tecnico vanta diverse soluzioni per arrivare al gol: punizioni dal limite, unite ad buon tempismo nei tiri al volo e di prima. Nonostante la stazza, il classe ’91 ha un ottimo controllo di palla, che gli permette di addomesticare anche gli assist più difficili. Caratterialmente è un giocatore tipicamente sudamericano, dotato di quella garra che lo rende un pericolo costante per le difese avversarie, sia in fase di possesso che di non possesso. Le sue qualità tecniche e fisiche lo rendono un profilo appetibile per qualunque squadra cerchi un ariete offensivo, in grado di scaraventare in fondo al sacco qualunque palla vagante all’interno dell’area di rigore avversaria. E dopo la grande esperienza in Danimarca, da Bologna ripartirà anche l’inseguimento di Santander a una maglia della Albirroja: con la nazionale maggiore, infatti, non ha ripetuto lo score delle giovanili (6 reti in 12 gare di Under 20) con un solo gol da ottobre 2010 – quando l’allora ct Tata Martino lo chiamò per la prima volta – a oggi. La rete, unica in 14 presenze, arrivò a giugno 2011 in un’amichevole contro la Bolivia che anticipò la Copa America. La speranza di Santander è quella di riprendersi la maglia della Nazionale grazie alle prestazioni che fornirà all’ombra del Dall’Ara. Le premesse per fare bene a Bologna ci sono tutte: ora Pippo Inzaghi può contare su un ariete in più…

Foto: Twitter ufficiale Bologna