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DA 1 A 10: JACK AL POTERE

04.03.2013 | 12:45

10 Totti

L’Imperatore è salito sul trono dei 225 gol in carriera. A braccetto con un certo Nordahl, brividi. L’Imperatore dice che lascerebbe subito il calcio se raggiungesse quota 274, il mitico regno di un certo Piola. Molto tenera e dolce la scena dei due figli Cristian e Chanel che gli hanno fatto festa a fine partita, svolazzando sul prato dell’Olimpico. Non è il Capitano, è più semplicemente la Roma. Ora sta anche benone fisicamente, un altro punto a suo favore. Se pensiamo che prima Luis Enrique e poi Zeman lo hanno messo – anche per dieci minuti – in discussione all’alba delle rispettive stagioni, arriviamo alla soluzione del quiz. Ovvero: bisognerebbe contare fino a mille, anzi fino a un milione, prima di porre qualsiasi obiezione sull’Imperatore. Qualsiasi.

9 Diamanti-Palacio

Il Bologna ha trovato una collana di perle e vorrebbe non privarsene a vita. Difficile pensare che Alessandro abbia vissuto in carriera un momento migliore di questo, sono ricami senza soluzioni di continuità. Mentre a Rodrigo stanno per consegnare il diploma di indispensabile in casa Inter: altro che Cassano…

8 Bonaventura

Jack al potere. E’ il salva Atalanta, ma anche un sopraffino interprete del ruolo. Anzi, dei ruoli visto che Giacomo può agire in diverse posizioni. A patto che gli diano le chiavi negli ultimi quaranta metri. E la libertà di colpire. Se prima o poi non facesse il grande salto, sarebbe uno scandalo.

7 Di Natale

I 150 gol in serie A meriterebbero un bel “dieci”. Ma non siamo certo al riepilogo della carriera, l’Udinese lo aspetta per tanti altri numeri degni di Totò.

6 Larrondo

Finalizza bene un’azione viziata da fuorigioco, ma almeno spedisce un telegramma alla Fiorentina. Il primo, riuscito, tentativo di giustificare l’operazione di mercato dello scorso gennaio.

5 Mirante

Rivede i suoi vecchi amici della Samp e si emoziona al punto da andare a farfalle nell’azione decisiva, quella che mette il Parma nei guai e lo costringe all’ennesimo digiuno.

4 Cagliari

D’accordo, Bologna è una città deliziosa e merita una scampagnata dopo diversi – ottimi – risultati. Ma che Pisano si iscriva a un corso di arti marziali va meno bene. Giornataccia, da archiviare in fretta.

3 Gli orfani di Cassano

Sono quelli che dicono; bisognerebbe concedere un’altra possibilità a Fantantonio. Come se non ne avesse avute mille, bruciandole tutte. Sono gli stessi che quando parlano lo fanno per interesse: così va l’Italia di oggi.

2 Bendtner

Siccome non gioca perché infortunato, decide di alzare il gomito. Si ubriaca, guida contromano, i controlli lo inchiodano. La Juve l’ha vista in cartolina, anche quando era sobrio.

1 Delli Carri

In serie B faceva il direttore sportivo solo per l’organigramma della società: ogni operazione o quasi era un’esclusiva di Zeman. In serie A gli hanno dato la possibilità di scegliere e decidere, in cambio diecimila testacoda. Abbiamo ricevuto insulti da Pescara soltanto perché ci eravamo permessi di obiettare che con quegli stranieri (alcuni improbabili) sarebbe stato difficilissimo mantenere la serie A. Ora parlano tutti, ma proprio tutti. Anche chi dovrebbe restare in silenzio