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Cribari: “A Napoli ho lasciato un buon ricordo”

25.09.2012 | 21:40

In vista della gara di campionato Napoli-Lazio, la redazione di CalcioNapoli24.it ha intervistato Emílson Sánchez Cribari, nelle vesti di doppio ex: “Sono arrivato in Italia a 17 anni partecipando al Torneo di Viareggio con l’Empoli, col quale invece vinsi lo scudetto. Passai poi in prima squadra agli ordini di Baldini nel 2000, dove da difensore centrale avevo anche compiti di impostazione. Infatti per esigenze è capitato di giocare una volta da centrocampista centrale. Dopo Udine arrivai a Roma. Nella Lazio ho vissuto stagioni intense giocando con compagni che oggi militano proprio nel Napoli. Mi riferisco a Pandev e Behrami, punti di forza di quella Lazio che arrivò terza in campionato alle spalle del Milan. Un’annata straordinaria, ottimamente guidati da Delio Rossi. Le capacità di questi due giocatori si videro anche l’anno successivo nel girone di Champions. A Napoli credo di aver lasciato un buon ricordo, di fatto c’era la possibilità di restare un altro anno poi ho ricevuto un’offerta per me irrinunciabile. Si fece avanti il Cruzeiro, un po’ il mio sogno, ovvero quello di giocare in Brasile e vestire proprio quella maglia. Mi sono sentito con Bigon sino a luglio della scorsa stagione: c’era la possibilità di restare un altro anno a Napoli. C’era la volontà soprattutto del mister facendomi rientrare sempre nel discorso dei doppi giocatori per ruolo, come alternativa a Cannavaro. Io diedi l’ok, c’era la volontà da parte mia di restare ma bisognava cercare di piazzare Rinaudo in qualche altra squadra. Nell’attesa però mi contattò il Cruzeiro. A Napoli ho stretto amicizia in particolar modo con Santacroce. Originario del Brasile, ci soffermavamo spesso a parlare del nostro paese. Ci frequentavamo spesso, uscivamo la sera insieme e credo di aver conosciuto una bella persona. Vede la differenza tra il Napoli e Lazio è proprio questa. Prima la Lazio, la società e i giocatori, erano uniti negli scopi e negli intenti, ma da quando Tare è diventato direttore sportivo non è più così. Anche i tifosi sono entrati in aperto contrasto col presidente Lotito: è un ambiemte spaccato a differenza di Napoli. De Laurentiis, i giocatori e la piazza sono un’unica macchina verso i traguardi che contano. Giocare a Napoli è un’esperienza unica. I tifosi vivono il calcio come da nessuna altra parte al mondo. Col calore che ti trasmettono ti fanno sentire in grande club”.