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Conte pensa all’attacco che spreca e ha ragione. Ma l’organizzazione difensiva?

01.11.2020 | 00:10

Antonio Conte parla di un’Inter molle e giustamente specifica che si riferisce soltanto alla fase offensiva. Ha ragione, ma non basta. Il piatto piange, non si può vivere soltanto di alibi. Dobbiamo aggiungere che Eriksen ha steccato, a questo punto si capisce che l’incompatibilità tecnico-tattica con l’allenatore possa essere una resa definitiva o quasi. Dobbiamo rilevare come Lautaro sia stato spettatore non pagante, un’involuzione preoccupante, come se l’assenza di Lukaku limitasse al massimo il suo potenziale. Premesso che l’Inter ha avuto tante occasioni per sbloccare, quando si vedono le grandi squadre, quando emerge la mano dell’allenatore? Quando l’organizzazione regna sovrana, soprattutto in difesa. E l’Inter ha dimostrato di non essere organizzata, anzi esattamente il contrario: la non cura di Gervinho (eppure le sue caratteristiche sono chiare a tutti), De Vrij centrale di destra nella difesa a tre, voragini incomprensibili. Quindi, va bene parlare dei gol sciupati, ma tutto il resto? Bisogna tornare sul mercato? Impossibile parlare sempre di mercato. Bisognerebbe avere una squadra organizzata, sempre. E l’Inter, oggi, non lo è.

Foto: twitter Inter