CONTE, IL QUINTO SIGILLO

24/05/2025 | 14:59:28

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Il Napoli ha conquistato il quarto scudetto della sua storia. Una cavalcata straordinaria, se vogliamo inaspettata, visto che era reduce da un deludente decimo posto la scorsa stagione. Uno scudetto che in tanti hanno certamente assegnato al nome di Antonio Conte, l’uomo degli scudetti e dei record.
Due i record messi a segno con il trionfo ottenuto ieri sera. E’ il quinto scudetto (italiano) per lui (senza contare la Premier vinta con il Chelsea). Entra quindi in un club leggendario e ristretto di allenatori. Inoltre, è l’unico ad aver vinto uno scudetto con tre club diversi (Napoli, Inter e Juventus). Ci sarebbe anche Fabio Capello che sul campo li ha vinti con Milan, Roma e Juve, ma conosciamo i due titoli bianconeri che fine hanno fatto.
Tornando a Conte, stabilisce un nuovo record, che già gli apparteneva. Migliora infatti, il risultato dell’anno precedente di una squadra, portandola da una posizione di classifica disastrosa sul tetto d’Italia. Il suo record era da settimo posto a scudetto in un anno, ottenuto con la Juventus nel 2012. Conte ha migliorato questo record ieri sera, con il trionfo napoletano, appunto dal decimo posto dell’anno scorso, al titolo in un anno di lavoro.
Un titolo arrivato in maniera diversa, a Napoli, rispetto a quello con Spalletti, dove la squadra ha stradominato dall’inizio alla fine, vincendo lo scudetto con un mesetto di anticipo. Questo di Conte, se vogliamo, di corto muso, di un punticino solo davanti all’Inter, è frutto di tenacia, di gare anche non belle, di vittorie sporche.
Ma Conte ha saputo anche reinventarsi, guai a chi lo accusava di saper fare solo un modulo, quel 3-5-2, ma ha saputo variare, anche visti gli infortuni, le difficoltà, i problemi, le cessioni illustri. Perché va anche detto, perdere a gennaio, in piena lotta, Kvaratskhelia e vederselo sostituito con Okafor, poteva far mollare chiunque, e invece è stato un Napoli costante, con qualche battuta a vuoto, ma sempre sul pezzo e non ha mai mollato un centimetro, come magari in stagione poteva fare la stessa Atalanta, che con maggiore costanza poteva davvero insidiare le prime. Il Napoli l’ha avuta, non sbagliando in particolare le gare con le squadre di medio bassa classifica, che alla fine sono le decisive per lo scudetto.
Un Conte diverso, più aperto al cambiamento tattico, un Conte motivatore, spronando al massimo una squadra che veniva da un deludente decimo posto e tanto per cambiare, da una debacle per 3-0 a Verona alla prima giornata. Poi la rincorsa, a fari spenti, ma con costanza. Valorizzando elementi come McTominay, uomo decisivo in assoluto, il solito Lukaku, i gol pesanti di Raspadori e Politano. O Anguissa, che per un certo momento è stato dominante in mediana, le geometrie di Lobotka. E non va dimenticato che per molto tempo, questo Napoli ha avuto fuori gente decisiva, in difesa Buongiorno, Neres davanti, Lobotka non al meglio per diverso tempo. Conte si è anche reinventato Olivera braccetto di sinistra in difesa, ha studiato ruoli, come Politano a tutta fascia. Insomma, uno scudetto che ha tanto del tecnico salentino.
Alla domanda, se fosse stata la sua più grande impresa, Conte ha risposto che era la più inaspettata, certamente. Per un uomo che ha spesso sovvertito i pronostici. Ora gli manca un acuto in Europa, dove non  è mai riuscito ad incidere, sfiorando qualche volta l’Europa League, ma in Champions mai oltre i quarti di finale.
E’ quello il pallino di Antonio Conte da Lecce, un ragazzo formatosi alla Juve, dove ha ricevuto il dna vincente, dove ha imparato a fare sacrifici, a vincere, perchè a Torino è l’unica cosa che conta. A Napoli magari un po’ meno, ma vincere uno scudetto in una piazza del genere, è davvero epico. Perchè come dice Conte, “Chi vince scrive la storia, gli altri possono leggerla”. 
E la storia dice ancora Antonio Conte, per il quinto sigillo, entrando nell’elite di chi ha vinto 5 scudetti in sù, come Trapattoni (8), Allegri (6), qui c’è anche Capello, 4 +2 con la Juve, come uno dei suoi maestri, Lippi (5 e ora c’è anche Antonio Conte, un vincente, che fa cantare Napoli. E ora? Quale futuro lo attende? Aprire un ciclo o provare a vincere altrove? Per ora si festeggia, poi il futuro lo scopriremo a breve.
Foto: twitter Tottenham