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Conceição: “Che squadra è la Juve? Una che ha vinto “solo” 3-0 al Camp Nou”

16.02.2021 | 16:16

Sérgio Conceição, allenatore del Porto, in conferenza stampa ha parlato alla vigilia della gara di Champions contro la Juventus.

Queste le parole del tecnico: “Mi aspetto una Juventus forte, che giochi con intensità. Parliamo di una squadra che ha tantissime partecipazioni nella finale di Champions. È una squadra solida, con una mentalità da grande, è andata a vincere in casa del Barcellona ‘solo’ per 3-0. Ma noi cercheremo di ottenere il massimo, ossia la vittoria”.

Fari puntati su Cristiano Ronaldo: “Fa parte di una squadra, questo non è un gioco individuale. È vero, è il miglior giocatore al mondo e non ho dubbi su questo. Ma è tutta la squadra di grande qualità, una squadra compatta con altri giocatori pericolosi come Morata, Kulusevski”.

Sulle ultime prestazioni del Porto: “I giocatori sanno cosa sta succedendo, non è un problema in questo momento, è un problema che va avanti da tempo, perché non è normale per le mie squadre a subire tanti gol, soprattutto in casa. Ha a che fare con il modo in cui attacciamo e con le possibilità che diamo all’avversario in contropiede”.

Quali armi serviranno per mettere in difficoltà la Juventus? “Dobbiamo essere una squadra solida e coesa a immagine di quello che abbiamo fatto in Champions League”.

Sul momento attuale della Juventus “Mi aspetto una Juventus forte. Quando il sorteggio ci ha accoppiato a loro ho sentito alcune reazioni riguardo al fatto che non stavano tanto bene, ma non è vero. È una squadra forte, ma chiaramente anche la Juventus avrà difficoltà”

Sulle caratteristiche della Juventus: “La Juventus è una squadra che tiene palla e che difficilmente la perde. Ha due ali come Cuadrado e Chiesa molto interessanti e hanno varie soluzioni per segnare”.

Su Cristiano Ronaldo: “Cristiano Ronaldo è un orgoglio per tutto il Paese ed è una cosa oggettiva. E quando rappresenta la nostra nazionale non possiamo far altro che applaudirlo. Come portoghese sono molto orgoglioso di lui per come rappresenta la nostra Seleçao”.

Quanto ha influito la sua esperienza in Italia da calciatore? “Ho imparato molto dagli allenatori che avevo e dallo stesso campionato italiano, che all’epoca era il più forte al mondo. Ma essere giocatore ed essere allenatore è diverso”.

Ai gironi ha affrontato il Manchester City, che ha uno stile di gioco simile alla Juventus: “Anche se la Juventus ama il possesso palla come il Manchester City saranno due partite diverse con dinamiche diverse”.

Foto: Twitter Porto