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Cavani: “Gli anni di Napoli sono stati fondamentali per la mia carriera”

04.02.2017 | 09:51

Napoli-Cavani, un amore mai tramontato definitivamente, almeno nel cuore dell’attaccante uruguaiano. In un’intervista concessa al sito della UEFA, l’attaccante del PSG ha parlato delle esperienze vissute in passato in Italia, soffermandosi molto su quella napoletana: “C’è stata una combinazione di fattori che mi hanno aiutato ad esplodere come calciatore. La fiducia credo sia fondamentale, non solo per quanto riguarda il calcio, ma nella vita in generale. Quando hai fiducia nella gente che ti circonda, hai più forza per lavorare bene. A Napoli giocavo per un allenatore (Walter Mazzarri) che mi aveva voluto e che credeva ciecamente nelle mie capacità. Sapeva che dovevo migliorare sotto certi aspetti ma mi diceva anche che mi ammirava e che credeva in me. Il Napoli mi ha acquistato dal Palermo e mi ha dato l’opportunità di farmi conoscere a livello mondiale. I tre anni passati a Napoli sono stati fondamentali per la mia carriera. E’ stata una grande esperienza per me, un grosso passo avanti nella mia carriera rispetto a Palermo”. El Matador parla anche del suo ex compagno di squadra Marek Hamsik: “Credo che Marek debba essere davvero felice per quello che sta facendo. E’ un top player. E’ una vera icona del Napoli. Marek è al Napoli da tanto tempo e ha già espresso più volte il desiderio di restare a tempo indefinito. Deve essere davvero felice ed orgoglioso di essere tra i migliori marcatori nella storia del club. Se lo merita perché è una persona meravigliosa e un professionista modello. Lo ammiravo molto quando era a Napoli per come si allenava e per l’influenza positiva che aveva su club e compagni. E’ un ragazzo fantastico. Si merita tutti questi successi e spero che il calcio continui a premiarlo per tutto quello che ci mette”.
Cavani non dimentica nemmeno il primo amore italiano, il Palermo: “Ero molto giovane e avevo giocato solo poche partite nella massima divisione. Avevo iniziato a giocare con il Danubio solo tre mesi prima ma avevamo vinto il campionato. Poi, a 19 anni, mi sono ritrovato in Europa. Mi sono ambientato subito perché la mentalità è simile a quella uruguaiana. Ho avuto l’occasione di iniziare a conoscere il calcio europeo”.

Foto: L’Equipe