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Buffon: “Ritiro? Mentirei se dicessi che non ho paura. In Italia manca talento, tolta la Juve…”

16.05.2018 | 20:51

Gigi Buffon, portiere e capitano della Juventus, è stato intervistato da Gerard Piqué per “The Players Tribune”. Ecco i passaggi più significati: “Paura del ritiro? Se ti dicessi che non ho paura probabilmente direi una bugia, però dentro di me ho la tranquillità e la serenità. Quando cominci ad avere un’età come la mia è giusto valutare mese dopo mese e settimana dopo settimana. E’ molto importante per gli atleti sentire sempre dentro il desiderio di battersi, di dannarsi, di essere protagonisti. E poi devi realmente, anche fisicamente, sentirti ancora bene, perché sono uno che ha tanto orgoglio. E non ci sto a fare brutte figure: io sono Buffon e voglio essere sempre Buffon fino all’ultimo giorno. Appena vedo che non sarò più Buffon, sarà meglio prendere e uscire. Con il Presidente faremo una valutazione in serenità nei prossimi mesi (l’intervista è stata rilasciata tempo fa, ndr): in questo momento sono molto felice, se vado avanti e gioco sono contento perché sono in un ambiente sano e so che posso dare il mio contributo. Se non posso fare questo, non c’è problema. Va bene uguale, è stata ugualmente una bellissima carriera. Mancanza di talento in Italia? Sì. La Serie A può essere un gradino sotto, ma se continui a produrre buoni giocatori questi andranno al Paris Saint-Germain o al Real Madrid. La Nazionale resta a un livello alto. Ma tranne Verratti, che gioca al PSG, non abbiamo giocatori, eccezion fatta per quelli alla Juventus, che giochino in grande squadre europee. Questo è il problema. Cosa avrei fatto senza il calcio? Senza il calcio sarei stato una persona peggiore, sicuramente. Immagino che sarei potuto essere un professore di educazione fisica, come i miei genitori. Però ti dico che il calcio mi ha reso una persona migliore perché ho sempre concepito il gruppo come l’aspetto più importante. Con tutti i ragazzi è molto bella la condivisione, e questo fa sì che tu diventi meno egoista e più altruista. Questa è la cosa più bella che ti può dare la vita. E poi, secondariamente, diventando molto popolare ci sono gli aspetti positivi e negativi. Quelli negativi sono che quando sbagli finisci subito sui giornali e vieni bacchettato in maniera anche esagerata, però questa punizione ti fa ragionare e ti fa pensare che devi comportarti meglio per diventare una persona migliore. In questi anni, avendo fatto anche tanta confusione e tanti casini, il calcio mi ha aiutato a diventare una persona migliore”.

Foto: Twitter ufficiale Juventus