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BRUMA, BALUARDO OLANDESE A SFONDO NERAZZURRO

17.05.2016 | 10:30

L’Inter che verrà sta iniziando a prendere forma. Ieri Mancini ha finalmente confermato l’arrivo di Banega, a parametro zero è stato preso anche Erkin: colpi intelligenti, con gli uomini mercato abili a muoversi per tempo così da bruciare la concorrenza per due tra i migliori elementi all’interno del calderone dei calciatori in scadenza di contratto. Il resto è in divenire. Il Mancio, come di consueto, invoca colpi di qualità per innalzare il tasso tecnico della rosa; Thohir ora sembra andargli appresso, non ha caso ha parlato di 2-3 leader da acquistare. Molto dipenderà dalla situazione societaria, con i cinesi del gruppo Suning interessati a rilevare una quota di minoranza del club nerazzurro: un’iniezione di cash nelle asfittiche casse sociali servirebbe come il pane. Anche perché ci sono sempre i parametri del Fair Play Finanziario da rispettare e la perdurante assenza di introiti derivanti dalla Champions è un fattore da non sottovalutare. Lo staff capeggiato dal ds Ausilio, in assenza di novità rapide sul fronte societario, sarebbe costretto a fare ancora una volta le nozze con  fichi secchi. Un po’ come in occasione della scorsa sessione estiva. Ai tempi furono le cessioni di Kovacic e Shaqiri a finanziare le operazioni in entrata, quest’anno potrebbe toccare in primis a Samir Handanovic, che ha già pubblicamente insinuato qualche dubbio sulla sua permanenza. D’altronde, se a 32 anni suonati in carriera nemmeno una Coppa del Nonno ancora hai levato al cielo, e sei tra i migliori portieri del mondo, qualsiasi riflessione deve suonare come assolutamente lecita. Gli altri pezzi pregiati? Sostanzialmente da escludere il sacrificio di Icardi, difficile quello di Brozovic, mentre in difesa non solo Juan Jesus, per il quale verrà valutata ogni offerta, ma anche uno tra Miranda e Murillo potrebbe essere immolato, con l’Inter che eventualmente preferirebbe privarsi del primo per ragioni anagrafiche. In quest’ottica si inquadra l’interesse nerazzurro per Jeffrey Bruma, il prestante centrale olandese che recentemente ha rinnovato fino al 2018 con il PSV Eindhoven. Prolungamento annuale rispetto al precedente impegno, mossa quasi strategica per consentire ai campioni d’Olanda di godere di maggior forza contrattuale in sede di trattative. Ad intramezzare la missione nei Paesi Bassi (della quale vi abbiamo parlato in esclusiva lo scorso 23 marzo), dopo un primo mese di valutazioni, e le novità del weekend appena passato vi sono state le relazioni più che positive stilate dagli osservatori mandati in avanscoperta per monitorare da vicino il Nazionale orange (1 gol in 16 presenze sin qui, dopo le 43 accumulate nelle rappresentative juniores, dall’Under 16 all’Under 21). La valutazione del cartellino, 7-8 milioni più bonus, non spaventa certo il club milanese, conquistato dalle qualità del roccioso baluardo (189 cm per 84 kg) della terza linea: abilità nel gioco aereo, sagacia negli anticipi – grazie all’ottimo senso della posizione – e buona capacità di impostazione.

 

E adesso, in attesa di ulteriori sviluppi, andiamo a ripercorrere in breve la carriera del nostro personaggio del giorno. Jeffrey nasce a Rotterdam il 13 novembre del 1991 e si accosta al mondo del calcio nel vivaio della più importante squadra della sua città, il Feyenoord. Nel 2007 arriva subito la chiamata impossibile da rifiutare: il 15enne Bruma vola a Londra per continuare a formarsi nell’Academy del Chelsea, con la quale vince una FA Youth Cup (la Coppa d’Inghilterra per le formazioni Primavera). Il 24 ottobre del 2009 Carlo Ancelotti lo fa esordire in Premier League, in occasione del pokerissimo rifilato al Blackburn a Stamford Bridge, lanciandolo nella mischia al posto di Ricardo Carvalho a una ventina di minuti dalla fine. La sua avventura in Blue si chiude con 10 sole presenze in gare ufficiali e la vittoria, da assoluto comprimario, di 1 Premier League, 1 FA Cup e 1 Community Shield. Nel febbraio del 2011 si trasferisce tra i cadetti del Leicester, 11 apparizioni e 2 gol con la maglia delle Foxes prima di rientrare alla base per partire per un nuovo prestito, questa volta biennale, direzione Amburgo. E in Germania lo specialista – oggi 24 enne – riesce finalmente a trovare quel minimo di continuità (42 presenze e 3 reti tra Bundesliga e DFB-Pokal) che gli consente di approdare al PSV, che nell’estate del 2013 lo preleva titolo definitivo dal Chelsea per 3,5 milioni di euro. Il resto è storia recente, fatta di un palmares più cospicuo (2 Eredivisie e 1 Supercoppa nazionale) ed esperienza importante maturata nelle 129 volte in cui è sceso in campo difendendo i colori del blasonato sodalizio di Eindhoven, 7 i gol all’attivo. Già due anni fa Bruma accarezzò l’idea di sbarcare in Italia, precisamente alla Lazio dopo essere finito timidamente anche nel mirino della Juve: Lotito voleva affiancarlo a De Vrij per comporre una coppia tutta orange davanti a Marchetti, ma poi il discorso non venne adeguatamente approfondito. Dopo l’ebbrezza del titolo – il secondo consecutivo – vinto inaspettatamente l’8 maggio sulla pelle dell’Ajax, Jeffrey farà vacanze decisamente lunghe, considerato che l’Olanda non è clamorosamente riuscita a qualificarsi per gli Europei, maggior sorpresa delle qualificazioni. La sensazione però è che non bisognerà aspettare il caldo torrido per conoscere il suo futuro: l’Inter è sul pezzo da tre mesi abbondanti, pronta ad affondare il colpo in presenza degli incastri giusti. 

 

Foto: nu.nl