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“BIG SAM” ALLARDYCE: LO SPECIALISTA DELLE SALVEZZE

01.12.2017 | 10:55

Dopo oltre dun mese dall’esonero di Ronald Koeman, l’Everton ha finalmente annunciato il suo nuovo allenatore: si tratta di Sam Allardyce, che guiderà i Toffees per i prossimi 18 mesi. Si è dunque conclusa ieri sera, con l’ufficialità della firma dell’ex ct della Nazionale inglese, la sciagurata parentesi in panchina di David Unsworth che, più che traghettare i suoi giocatori in questi 38 giorni in attesa di un nuovo manager, ha assistito al tracollo generale di una squadra attualmente relegata al tredicesimo posto in campionato, già eliminata dall’Europa League e con statistiche da horror in Premier League nonostante la faraonica campagna acquisti estiva: terza peggior difesa del campionato con 28 reti subite e soltanto 13 gol realizzati. La situazione a Goodison Park è molto delicata, certamente una delle più critiche dell’ultimo decennio. E, come spesso è accaduto in questi casi ad altre società di Premier, la soluzione migliore nel momento di difficoltà ha un nome e cognome ben precisi: Sam Allardyce, lo specialista delle salvezze. Allardyce torna così su una panchina dopo l’addio al Crystal Palace, appena trascinato a una salvezza affatto scontata. E ora, il tecnico classe ’54 si rimette in gioco in quel di Liverpool, con l’arduo compito di dare una svolta alla deludente stagione dei Toffees, per poi puntare a un ritorno tra le big dal prossimo anno. Il cosiddetto metodo Allardyce è molto semplice e chiaro, ma allo stesso tempo efficace: le squadre di Big Sam hanno storicamente giocato un calcio in pieno stile inglese, fatto di fisicità, palloni alti e un’immancabile torre in attacco, oltre che di una notevole solidità difensiva. Metodo risultato sempre vincente nelle sue esperienze con club in basso alla classifica.

Samuel Allardyce nasce il 19 ottobre 1954 a Dudley, cittadina inglese delle West Midland. Dopo una lunga carriera come calciatore, che iniziò nel 1973 proprio nel Bolton (con la cui maglia disputò 198 partite siglando 21 reti) e concluse nel 1992, nel Preston, l’anno successivo iniziò la sua avventura da allenatore, prima in Irlanda presso il Limerick, poi di nuovo in Inghilterra nel Blackpool e nel Notts County. Il 19 ottobre 1999 venne chiamato per allenare il Bolton in sostituzione del dimissionario Colin Todd. Col Bolton riuscì a tornare in Premier League al termine della stagione 2000-2001 dopo uno spareggio proprio con il Preston, ottenendo nelle successive stagioni buoni risultati nella massima serie inglese, tra cui la qualificazione alla Coppa Uefa al termine della stagione 2004-2005. Nell’aprile 2007, però, si dimette dall’incarico di allenatore del Bolton, dopo un emozionante match contro il Chelsea terminato 2 a 2, lasciando la squadra al quinto posto. Un mese più tardi viene nominato tecnico del Newcastle in sostituzione dell’esonerato Glenn Roeder. La stagione non inizia nel migliore dei modi e dopo diverse settimane di stallo, il 9 gennaio 2008 di comune accordo con i Magpies rescindere consensualmente il contratto triennale, con la squadra bianconera relegata all’undicesimo posto. Nel dicembre dello stesso anno riparte dal Blackburn, che si trova in piena zona retrocessione dopo l’esonero di Paul Ince. Sotto la guida di Allardyce, i Rovers riescono a raggiungere un’insperata salvezza e nella stagione successiva raggiungono addirittura il decimo posto. L’anno seguente, dopo appena diciassette partite e con la squadra al tredicesimo posto con 21 punti, viene esonerato dai nuovi proprietari del club, nonostante avesse ancora un altro anno di contratto. Nel giugno 2011 ecco l’avventura in terra londinese: dopo la retrocessione del West Ham in Championship, gli Hammers decidono di affidargli la panchina. In campionato ottiene subito la promozione con accesso diretto in Premier League, grazie al terzo posto ottenuto con ben 86 punti. E anche in Premier i risultati sono eccellenti: Big Sam chiude al decimo posto in classifica, grazie a questi risultati ottenuti gli Hammers gli rinnovano il contratto per altri due anni. Dopo ben quattro stagioni all’ombra dell’Upton Park il 24 maggio 2015, in seguito alla sconfitta casalinga per 2-0 contro il Newcastle, la società annuncia che il contratto in scadenza dell’allenatore non verrà rinnovato, nonostante il dodicesimo posto in Premier League. Nell’ottobre dello stesso anno viene ingaggiato dal Sunderland per sostituire l’esonerato Dick Advocaat, ottenendo un’insperata salvezza all’ultima giornata di campionato grazie all’incredibile vittoria per 3 a 2 contro il Chelsea. Il 21 luglio 2016 si dimette dalla guida dei Black Cats per diventare il successore di Roy Hodgson sulla panchina dei Three Lions. Il giorno seguente, infatti, la FA lo nomina nuovo commissario tecnico della Nazionale inglese. Disputa la sua unica partita alla guida della Nazionale il 4 settembre a Trnava, superando nel finale la Slovacchia in un incontro valido per le qualificazioni al Mondiale di Russia 2018. Il 26 settembre, infatti, il Daily Telegraph pubblica un’inchiesta in cui Allardyce viene filmato di nascosto mentre spiega a due giornalisti in incognito come aggirare, dietro il pagamento di 400mila sterline, le norme imposte dalla Football Association nel 2008, introdotte per regolare la proprietà dei cartellini da parte di soggetti diversi dal club, aggiungendo come ci siano molti agenti che lo fanno abitualmente e che si possano fare molti soldi. Il giorno seguente, Allardyce presenta inesorabilmente le dimissioni. Tre mesi dopo lo scandalo, nel dicembre 2016, viene scelto per sostituire Alan Pardew sulla panchina del Crystal Palace. Ancora una volta, l’ennesima nella sua carriera, guida il club a una difficile salvezza e, al termine della stagione, lascia l’incarico annunciando di volersi ritirare dalla carriera di allenatore. Ma dopo sei mesi, Big Sam è pronto a tornare in pista con l’avventura targata Everton, reduce da un avvio di stagione disastroso. L’obiettivo della dirigenza dei Toffees è quello di tornare al più presto in Europa e di riportare il club tra le big d’Inghilterra, il minimo per una piazza così importante e con una grande storia alle spalle. E questa ambizione potrebbe conciliarsi con la filosofia di Allardyce, uomo di esperienza e di carisma. L’idea calcistica di Big Sam può infatti rappresentare una pietra miliare nel panorama calcistico d’oltremanica, per la sua abilità nel trovare il punto di unione tra la vecchia scuola britannica, fatta di sole palle alte e tanta corsa, e quella più recente, basata sul ritmo e su ripartenze improvvise. Allardyce, come detto, è uno specialista delle salvezze, ma ora è arrivato il momento di fare l’ultimo salto verso l’alto e riportare l’Everton tra le grandi d’Inghilterra. Il compito non sarà affatto semplice, ma Big Sam nel corso della sua carriera ci ha insegnato che i miracoli, almeno nel mondo del calcio, esistono.

Foto: Twitter ufficiale Everton