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Berlusconi-Milan, essere o non essere?!?

01.05.2016 | 11:13

A pochi giorni dalla fine di un campionato che non lo ha visto certo protagonista, il Milan è al centro di una situazione di turbolenza e incertezza. A livello calcistico il momento sarebbe alquanto delicato, perché sono in gioco il futuro europeo e la conquista della Coppa Italia, ma sembra che l’interesse su questo piano sia veramente ai minimi storici. I fari sono puntati sulla questione societaria, che appare in ebollizione. Ogni giorno si apprendono nuove notizie su imprenditori o possibili cordate di investitori pronti a versare pesanti somme di denaro nelle “vuote” casse del club di via Aldo Rossi. Le offerte sembrano stavolta di quelle irrinunciabili e non è difficile capire perché il Presidente Berlusconi sia così combattuto. Si può capire quale sia lo stato d’animo di un uomo che ha portato il Milan sul tetto del mondo e che ogni volta che la squadra era in difficoltà, si spingeva fino agli spogliatoi per cercare di galvanizzare i suoi ragazzi. Ora vendere il Milan significherebbe uscire non da vincente come è nel suo stile ma da sconfitto e umiliato, lasciando anche un pezzo di cuore. Questo legittima l’atteggiamento riflessivo e di attesa che ha adottato in queste ultime ore. Tocca a lui decidere, se uscire di scena o andare avanti: sono in ballo le sorti di una squadra che è sempre stata ai vertici internazionali e che ora affonda i suoi piedi nell’inconsistenza e nella mediocrità. Serve una fredda razionalità ma anche una punta di sentimenti per lottare per il futuro della formazione rossonera. Solo così si può trovare la soluzione vincente e siamo certi che Silvio Berlusconi in cuor suo sa già cosa deve fare.