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BARTRA, TALENTO INESPRESSO E NUOVA CHANCE

04.06.2016 | 12:08

Vincere trofei ed essere sempre presenti in campo è una dote dei grandi campioni. Quando si costruiscono i cicli vincenti l’ossatura della squadra, il suo cuore, restano intatti per diverse stagioni. E’ così per la Juventus, lo fu per il Milan di Carlo Ancelotti e per l’Inter di Mancini e Mourinho. Ci sono giocatori invece che, per quanto siano pronti ad esprimere tutto il loro potenziale, non riescono perché in prima squadra ci sono calciatori di primissima fascia. Eppure i tecnici faticano comunque a privarsene, perché sono quel cambio che ti dà garanzie nel caso venissero a mancare i big. E’ il caso di Marc Bartra, 25 anni, che da ieri è un giocatore del Borussia Dortmund. La sua cessione era nell’aria, con tante squadre pronte a volerlo acquistare, non essendo riuscito ad imporsi nel club blaugrana. Malgrado i numerosi successi nel palmarès, Bartra ha totalizzato solo 59 presenze in sette stagioni di Liga Spagnola (poco più di 8 presenze medie stagionali), che gli sono costati due netti cali nella propria clausola rescissoria. Il primo nel giugno 2015, quando per non aver raggiunto il numero minimo di presenze in due stagioni, passa da 50 a 12 milioni di euro. Clausola che cala da 12 a otto milioni anche nelle ultime ore. Chiuso dal talento di Piqué, Jordi Alba e Daniel Alves, che l’hanno limitato nelle presenze. Ed il Borussia Dortmund ne ha approfittato, accaparrandosi un giocatore prezioso e di livello che sicuramente potrà far comodo nell’ambiente giallonero, dove da un buon materiale grezzo si arriva sempre alla produzione di ottimi prodotti finiti. Per Bartra però non possiamo parlare di materiale grezzo, visto che giocate e talento non mancano tanto da essere perno titolare nelle ultime uscite della nazionale spagnola di Vicente del Bosque, sia nelle amichevoli sia nelle ultime gare ufficiali per le qualificazioni agli Europei. Un perno, acquistato a prezzo di saldo dal Borussia, che potrà sicuramente far comodo nella lotta alla Bundesliga con il Bayern tritasassi.

Bartra è, per definizione, il tipico ragazzo della Cantera del Barcellona. Natio di Sant Jaume del Domenys di 1.500 abitanti nella provincia di Tarragona, quindi in Catalogna, nel 2002 è approdato giovanissimo al Barcellona. Fin da subito emergono le sue doti di condottiero della difesa ed è per questo motivo che riesce a guadagnarsi la fiducia delle diverse formazioni del settore giovanile blaugrana. Bravo ad impostare la fase di ripartenza, è forte anche nel colpo di testa e qualche gol a stagione lo mette a segno. Nel 2009, dopo che Messi ha alzato la Champions in quel di Roma, inizia la sua carriera prima nel Barcelona Atletìc ed esordisce nella Liga contro l’Atletico Madrid il 14 febbraio 2010, entrando al posto di Jeffrén Suarez, con i blaugrana che conquisteranno la Liga a fine stagione. L’anno successivo la stagione al Barcellona B, dove non mancheranno due presenze nella Liga coronate dal primo gol con la prima squadra e l’esordio in Champions League che vedrà il Barca alzare la coppa. Ultima stagione con il Barcellona B e portato sempre al cospetto della prima squadra, Bartra conquista la Coppa del Re.

Il 2012/13 lo vede più protagonista, anche perché è inserito ufficialmente in prima squadra e in estate vince gli Europei del 2013, dove la roja di Isco, Morata e proprio Bartra conquista a mani basse l’Europeo, mettendo in ginocchio l’Italia in finale per 4-2. Forte di questo successo guadagna minuti in campo l’anno dopo, dove totalizza il suo carrier-high di presenze nella Liga, venti, accompagnate da due reti. Annata stregata per il Barcellona, che conquista solo la Supercoppa di Spagna contro l’Atletico Madrid ad agosto (Bartra in panchina nel ritorno) e fallisce tutti gli altri obiettivi. Le presenze del giocatore tornano a calare passando a 14 nella Liga, nell’annata trionfale del Barcellona dove conquista il triplete (Campionato, Coppa e Champions) e non aumentano nell’ultima stagione. I due conseguenti cali della clausola rescissoria, dovuti al non aver raggiunto il numero minimo di presenze nell’ultimo biennio, l’hanno fatto diventare un pezzo pregiato di questo mercato. Ed ora sarà la volta del Borussia.

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