Baresi: “Il Milan è l’amore di una vita. Sono arrivato a 14 anni, mi sembrava di entrare in Paradiso”

14/02/2025 | 10:42:30

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Nel giorno di San Valentino, Franco Baresi racconta a La Gazzetta dello Sport l’immensa ed eterna storia d’amore tra lui e il Milan. Qui di seguito le sue dichiarazioni.

Ricordo di essere stato milanista, di aver guardato questi colori anche quando avevo 10 anni. Sono arrivato a Milanello per la prima volta da quattordicenne e mi sembrava di entrare in Paradiso. Il Milan è stato la mia ancora di salvezza. Ho perso mia madre e mio padre quando ero ancora adolescente e il Milan mi ha accolto, ha dato un senso a tutto. La storia mia e del Milan è difficile da ripetere. Io credo che esistano pochi rapporti così: il Milan ha dato un senso alla mia vita e insieme siamo tornati a vincere, in quegli anni con Sacchi. C’è sempre stato un rapporto di stima tra me e il Milan, tra alti e bassi. Il mio pensiero è sempre stato per la squadra e il club, mai per me stesso, ma mi è sempre tornato indietro tutto. Ho avuto la fortuna di incontrare le persone giuste al momento giusto”.

Sui soprannomi “Piscinin” e “Kaiser Franz”: “Paolo Mariconti, il massaggiatore che per me è stato una figura molto importante. Fu lui a inventare quel soprannome, così milanese, quando ero ancora un ragazzo e giocavo già con i grandi in prima squadra. Ero il Piccolino della squadra. Credo che davvero non ci sia stato un momento da possibile addio. Restare al Milan è stata una scelta di vita. C’è stata quell’esperienza da dirigente in Inghilterra, quando avevo smesso…”.

Su come viene visto oggi Franco Baresi: “Ah, non lo so, andrebbe chiesto a loro. Io però vedo che i calciatori del Milan mi guardano sempre con grande rispetto. Sono stato in tournée con la squadra, la scorsa estate in New Jersey , e si vede che sanno chi sono, che cosa ho fatto per il club. Dare consigli ai ventenni di oggi non è semplice, abbiamo riferimenti diversi vediamo cose diverse. Io ho cercato di essere sempre un uomo sincero e metterci il coraggio, come il club e i milanisti meritavano. Il Milan in fondo è stato la mia seconda famiglia”.

Foto: X Milan