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B-landia: Stefano Moreo, talento e umiltà al servizio del Venezia

04.10.2017 | 15:40

La sconfitta interna con il Parma e i due goal subiti nel giro di pochi secondi con la Ternana potevano rappresentare un’involuzione nella prima parte di stagione del Venezia, fino a quel momento concentrato, solido difensivamente, ben messo in campo e cinico nel capitalizzare al massimo le occasioni create.

Il colpo di testa di Domizzi nel finale ha consentito alla truppa guidata da Pippo Inzaghi di bissare il successo di Bari e consolidare una buona posizione in classifica. La pazza gara del Liberati ha permesso ad un talento in rampa di lancio di mettersi in mostra, il suo nome è Stefano Moreo. Il ragazzo classe ’93 aveva lasciato la serie B e l’Entella per sposare il progetto Venezia, tanto ambizioso, quanto inevitabilmente rischioso quando si scende di categoria, in quanto è sempre il campo a decretare i verdetti, con infinite e ingestibili variabili in gioco.

Col senno di poi nessun’altra scelta poteva rivelarsi più azzeccata. Il Venezia si è assicurato un attaccante moderno, atipico in senso positivo, abile nel non fornire alcun punto di riferimento agli avversari, dinamico nonostante i 191 centimetri, in grado di agire sia da prima che da seconda punta, garantendo il medesimo risultato in termini di efficacia e abnegazione. Una punta dinamica, con ulteriori margini di crescita, calatosi perfettamente nella mentalità di una neopromossa umile e ambiziosa in prospettiva.

Già nelle precedenti gare l’ex Entella aveva messo in luce un interessante bagaglio tecnico – tattico, suo malgrado anche la Ternana ha dovuto farne i conti. Bella da vedere, estremamente precisa e intelligente tatticamente parlando la sponda spalle alle porte a premiare la sgroppata di Zampano sulla corsia destra in occasione del vantaggio siglato da Zigoni. Nell’arco dei 90′ non si è mai risparmiato, lottando su ogni pallone, cercando di far salire la squadra e andando ad aggredire gli spazi non appena gli umbri alzavano il baricentro.

Moreo ha messo lo zampino anche nel raddoppio ospite. Plizzari ci ha messo del suo non riuscendo a bloccare la sfera, ma l’attaccante, al quale sta dando costantemente fiducia Pippo Inzaghi, non si è dato per vinto, ha creduto in quella palla, trasformandosi in una fastidiosa spina nel fianco della retroguardia rossoverde. Se Zigoni sta confermando e migliorando il rendimento realizzativo offerto a Ferrara, non è da meno il suo compagno di reparto, il quale si sta facendo apprezzare da tecnico, spogliatoio e l’intera città per la fame di successo, la voglia di non arrendersi mai, la costanza nell’andarsi sempre a migliorare.

Il talento non manca, lo spirito di gruppo e la predisposizione al sacrificio sono all’ordine del giorno come del resto la duttilità tattica. In ottica futura potremmo sentire tanto parlare di questo ragazzo, con la convinzione che in futuro le qualità e l’umiltà insite nel dna riescano a farlo emergere nel massimo palcoscenico nazionale.

 

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net