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Assurdo: vicenda Schweinsteiger, c’è chi chiede il carcere per Mourinho!

05.08.2016 | 00:20

Si sta ricamando molto, in Inghilterra e non solo, sulla vicenda relativa a Bastian Schweinsteiger. Com’è ormai arcinoto, l’ex capitano della Germania, che nei giorni scorsi ha ufficializzato l’addio alla Nazionale, non rientra nei piani di José Mourinho. Di più: è il più illustre degli epurati in casa Manchester United, con lo Special One che, dopo avergli chiesto di svuotare l’armadietto nello spogliatoio della prima squadra, lo ha mandato ad allenarsi unitamente a svariati altri elementi, tutti giovani però, con la squadra riserve. E, in attesa che Schweini trovi una nuova sistemazione (da non escludere un immediato ritorno al Bayern Monaco), da ogni parte sono piovute critiche feroci nei confronti di Mou: “totale mancanza di rispetto”, coro all’unisono. A tal riguardo vanno registrate le infuocate parole di Dejan Stefanovic, avvocato e membro del FifPro (il sindacato internazionale dei calciatori) della Slovenia, che nell’ambito di un’intervista rilasciata alla BBC ha parlato di chiarissimo esempio di mobbing, andando anche ben oltre: “Il demansionamento è evidente, Nel mio Paese avremmo incriminato Mourinho per mobbing e chiesto il massimo della pena, vale a dire tre anni di reclusione. Schweinsteiger potrebbe rivolgersi all’associazione dei calciatori professionisti per denunciare l’allenatore portoghese. Tutti i giocatori della prima squadra devono allenarsi con gli stessi allenatori, nello stesso posto, con i medesimi compagni e agli stessi orari in cui sono previste le sedute della prima squadra. È una regola che dovrebbe valere per ogni giocatore e per tutti i club, perché codificata per iscritto nel regolamento Fifa”. Mettere fuori rosa un calciatore è sempre deprecabile, a maggior ragione per motivazioni legate al mercato, ma invocare il carcere ci sembra francamente eccessivo considerato che i calciatori, specie ad alti livelli, sono dei lavoratori comunque privilegiati.

Foto: Eurosport