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Ariatti esclusivo: “Vi racconto Caligara. Melegoni? Futuro uomo mercato. E che sorpresa Cucchietti…”

14.09.2017 | 15:05

Una lunghissima carriera su e giù per l’Italia, prima da giocatore e poi da procuratore. Dalla Reggiana fino al Pescara, passando per piazze prestigiose come Firenze, Bergamo, Lecce e Verona. Stiamo parlando di Luca Ariatti, noto agente Fifa e rappresentante di tanti giovani talenti del calcio italiano. A partire da Caligara, fresco debuttante con la Juve nel match di Champions League al Camp Nou contro il Barcellona, per arrivare a Melegoni, Valietti e Cucchietti. Abbiamo intervistato Ariatti in esclusiva ai nostri microfoni per parlare dei suoi assistiti, tra passato, presente e prospettive future.

Partiamo da Filippo Melegoni, classe ’99, uno dei giovani più promettenti del florido vivaio dell’Atalanta.
“Melegoni è un centrocampista molto duttile, che può giocare in tutti i ruoli della linea mediana. È il capitano dell’Under 19, viene da un percorso molto importante con le nazionali giovanili, basti pensare che ha già esordito in Serie A lo scorso anno contro la Sampdoria. A mio parere è destinato a una carriera prestigiosa, penso che con la dovuta pazienza diventerà inevitabilmente un uomo mercato per il futuro. Lo vedo bene in qualsiasi club di livello, perché è un professionista esemplare, duttile e dotato di una spiccata intelligenza calcistica”.

Da un nerazzurro a un altro: Federico Valietti, coetaneo di Melegoni, si è messo in mostra con la maglia della prima squadra dell’Inter durante le amichevoli estive. È pronto per il grande salto?
“Nel scegliere questi ragazzi si cerca di intravedere le loro potenzialità. E il percorso di Valietti per me non è una sorpresa, ma è una conferma di quello che ho visto in lui in passato. Federico sta vivendo una crescita esponenziale, nasceva come difensore centrale, però l’Inter ha fatto bingo nel momento in cui lo ha dirottato sulla fascia destra. Sta crescendo tanto sotto la guida di Vecchi e sta bruciando le tappe, dimostrandosi all’altezza della prima squadra con ottime prestazioni: si è fatto apprezzare da tutto lo staff di Spalletti e dai tifosi. Per lui prevedo una carriera di altissimo livello in un ruolo, quello di esterno basso, in cui ci sono sempre meno interpreti di valore. Sarà importante completare bene quest’anno nella Primavera dell’Inter e poi decideremo insieme al club il percorso migliore per Valietti, affinché possa avere una grande carriera”.

Cambiando ruolo, voliamo tra i pali dove spicca il nome di Tommaso Cucchietti, classe ’98, un giovanissimo portiere dal futuro assicurato.
“Sì, Cucchietti è un portiere di proprietà del Torino, attualmente in prestito alla Reggina, dove ha disputato da titolare le prime partite della stagione. Questo suo inizio penso che abbia sorpreso un po’ tutti, perché non è facile trovare un ragazzo del ’98 che si adegua così velocemente al calcio dei grandi, per giunta in un ruolo così delicato. Tommaso ha già parato due rigori, spesso è tra i migliori in campo e soprattutto è tra i più giovani portieri del calcio italiano. Abbiamo una buona situazione contrattuale con il Torino, siamo legati fino al 2019, quindi credo che queste prestazioni permetteranno di rendere Cucchietti molto allettante sia sul mercato sia per il progetto del Toro. Situazione rinnovo? Il desiderio è quello di sederci con i granata e decidere insieme. Non penso che il Toro si faccia scappare un portiere del genere…”.

Passiamo a uno dei giovani più promettenti del calcio nostrano: Fabrizio Caligara, classe 2000, che martedì ha fatto il suo esordio assoluto con la Juve in occasione del match di Champions al Camp Nou contro il Barcellona. Mica un debutto come tutti gli altri…
“È la massima soddisfazione prendere un ragazzo come Caligara quattro anni fa e commentare oggi un esordio al Camp Nou in Champions League. Penso che sia un esordio, per location e per la maglia che veste, difficilmente immaginabile. Insomma, il debutto perfetto, al di là del risultato, che qualsiasi bambino sogna. Però questo è solo il punto di partenza per una carriera importante. Caligara fa parte della Nazionale Under 19, ha tutte le caratteristiche per diventare un centrocampista di caratura internazionale: ha fisicità, ha piede, ha mentalità. Ha tutte quelle componenti fondamentali del centrocampista moderno. Questa sarà una stagione importante anche perché credo che sia pronto per compiere il salto definitivo tra i grandi. Paragoni illustri? Niente paragoni: Caligara è Caligara, con i suoi pregi e i suoi difetti. Oggi è il prototipo del centrocampista moderno, con margini di miglioramento impressionanti”.

Da quali altri giovani ti aspetti un salto importante nei prossimi anni?
“Un altro ragazzo molto promettente è Gabriele Bellodi, difensore centrale classe 2000, di proprietà del Milan e già nel giro della Nazionale Under 18. Poi c’è Levente Szabo, attaccante ungherese classe ’99, attualmente sotto contratto con il Genoa, che ha fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili del suo Paese. E’ un giocatore di una fisicità importante, alto circa 1,90, che secondo me può diventare una risorsa importante per il Genoa, con la dovuta continuità e con la dovuta fiducia. Mi aspetto che tutti questi ragazzi calchino campi prestigiosi nel giro di pochi anni. Chiaro che i rispettivi percorsi e maturazioni hanno bisogno di tempo: non dimentichiamoci mai che questi giovani hanno bisogno di crescere piano piano, senza fretta e senza caricarli di troppe aspettative. Come mostrano le statistiche, infatti, la maturazione arriva a una certa età, soprattutto perché basta poco per fare passi falsi e ‘bruciarsi’. Per giocare a San Siro davanti a 80.000 persone, con le maglie pesanti dei top club, bisogna arrivarci pronti sotto tutti i punti di vista, sia fisici che psicologici”.

Cosa ti aspetti in futuro?
“L’augurio è quello di avere altri ragazzi del calcio italiano che possono far parlare di loro a breve. Sono sicuro che ci sono tanti altri giovani pronti a fare il salto di qualità”.

Mauro Cossu

 

Foto: Twitter personale @lucaariattism