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Alla ricerca del talento e della qualità, De Santis: “Vi racconto la mia Estilo10”

05.06.2020 | 23:10

Nel mondo del pallone nasce una nuova società che si occupa di gestione e trasferimento di calciatori. Si tratta della “Estilo10”, un progetto professionale che prende vita dalle esperienze di intermediazione del suo fondatore, Lorenzo De Santis, agente di calciatori dal 2007, presente in Sudamerica da diversi anni, e con il quale abbiamo avuto il piacere di parlare.

“Estilo10 è una proposta ambiziosa e di ampio respiro basata sulla ricerca di talento e qualità e finalizzata al trasferimento e alla gestione di calciatori tra i campionati esteri – sudamericani in particolare – e i tornei europei. Il legame stretto e consolidato con l’America latina ha ispirato lo stesso nome della società, connubio di stile e talento per eccellenza, in un Continente in cui il calcio ha sempre rappresentato molto più di un semplice spettacolo sportivo, fino ad innalzarsi al rango di una vera e propria religione popolare”.

Come nasce questo progetto?

“La mia idea si è sviluppata e ha preso corpo negli ultimi anni. Mi sono posto l’obiettivo di creare un ponte, partendo dal legame forte con il calcio sudamericano e dalle mie esperienze di intermediazione, che vada alla ricerca del talento e arrivi al trasferimento. La società, infatti, rappresenta una selezione di qualità rivolta a calciatori, club e addetti ai lavori, un percorso che si sviluppa lungo le rotte del pallone attraverso la ricerca di uno stile nuovo. Estilo10, appunto”.

Da dove deriva il forte legame tra Estilo10 e il calcio sudamericano?

“13 novembre 2011. Il River Plate è retrocesso in B per la prima volta nella sua storia, ha da poco ceduto alla Roma il talento appena sbocciato di Erik Lamela per 11 milioni di euro e si prepara ad accogliere David Trezeguet, che aveva lasciato Buenos Aires con un biglietto di sola andata per l’Europa 15 anni prima. In un Monunental quasi esaurito nella capienza di 70.000 spettatori i Millionarios perdono 2-0 con l’Atletico Tucuman, i cori di incitamento alla squadra di inizio gara si trasformano in un’accesa contestazione dentro e fuori dallo stadio al triplice fischio dell’arbitro. Sette giorni dopo, il Boca saldamente in testa al campionato di serie A riceve il Racing di Avellaneda, secondo in classifica e allenato da Diego Simeone, appena rientrato dall’esperienza sulla panchina del Catania. Finirà con un 0-0 che di fatto consegnerà il titolo di campione al Boca, in un pomeriggio nel quale – tanto per cambiare – il vero spettacolo sarà quello regalato da una Bombonera traboccante di sentimento. È il mio primo viaggio di lavoro in Argentina, il primo di una lunga serie che mi ha portato a toccare quasi tutti i punti cardinali del Sudamerica, in un laboratorio a cielo aperto dove giovani che prendono il volo in cerca di fortuna (e di milioni) verso altri continenti si danno il cambio con altri che percorrono il sentiero inverso, per riprendere la loro carriera proprio da dove l’avevano iniziata”.

Cosa ti aspetti dal futuro?

“La Pandemia ha rallentato un po’ i piani dei club ma anche di noi addetti ai lavori. In Europa ci si avvia verso una lenta e faticosa ripresa, l’inizio ufficiale del calciomercato è ancora lontano, ma intanto si ricomincia a parlare di calcio, a giocare partite – se pur in stadi desolatamente vuoti – e a intraprendere trattative di trasferimenti per la prossima stagione. Dopo mesi trascorsi in un isolamento surreale si cerca un ritorno alla normalità che non sarà né breve né indolore, ma che almeno adesso pare finalmente alla portata. Da qualsiasi latitudine si guardi un pallone. Ecco perché la Estilo10 vuole essere un segnale di ripresa e di fiducia per il mondo del calcio, ma non solo”.

Mauro Cossu