Albertini: “È più pesante non avere Thuram rispetto a Leao. Dimarco e uno tra Pulisic e Reijnders saranno decisivi”
06.01.2025 | 10:10
Dopo Samuel, parte il derby anche ai microfoni di La Gazzetta dello Sport. “Per il Milan” è toccato ad Albertini, ex difensore dei rossoneri che ha vinto tutto con la maglia del Diavolo, tra cui tre Supercoppe Italiane. Queste le sue parole:
Che finale sarà? “L’Inter scenderà in campo con il dente avvelenato dopo il derby perso a settembre. Per il Milan sarà molto difficile, ma trattandosi di una partita secca, anzi di una finale, può succedere di tutto: i rossoneri quest’anno hanno dimostrato nei grandi match contro l’Inter e il Real di poter battere chiunque. Paradossalmente hanno fatto meglio con le grandi che con le medio-piccole… Sulla carta l’Inter è favorita, ma non penso in modo così netto”.
Chi mancherà di più? Thuram o il miglior Leao? “Credo che ci perda più l’Inter perché Thuram in questa prima parte di stagione è stato una certezza sia sotto il profilo del rendimento complessivo sia dei numeri (13 reti, 4 assist e 2 rigori conquistati, ndr). Leao, invece, per il Milan ha alternato prestazioni deludenti ad altre nelle quali è stato decisivo”.
In questo deve migliorare Rafa? “Purtroppo sì. Gli manca la continuità e non sai mai se avrai il miglior Leao oppure un giocatore meno decisivo”.
Cosa ci hanno detto le due semifinali? “Inter-Atalanta è stata un bell’incontro. La formazione di Gasperini ha confermato di soffrire l’Inter che è una squadra di alto livello, straordinaria nella consapevolezza della sua forza. Difficile che gli uomini di Inzaghi sbaglino un approccio o regalino qualcosa agli avversari. Il Milan ha sofferto tanto in un primo tempo nel quale non ha creato pericoli, ma Conceiçao è stato bravo a cambiare l’andamento della sfida con le sue mosse all’intervallo e nella ripresa. I rossoneri hanno meritato di vincere”.
Cosa ne pensa del cambio panchina? “Da osservatore esterno, dico che su Fonseca c’erano dei dubbi e dei pregiudizi da parte dell’opinione pubblica fin dal suo arrivo. Da un certo momento in poi mi è sembrato anche un po’ solo, non supportato a dovere dal club. Per lui ogni gara, fin dalla prima, è stata un esame. Così è dura… Quando cambi allenatore, è una sconfitta per tutti perché il tecnico non è mai il solo problema: le colpe vanno divise sempre tra chi va in campo e chi sta fuori”.
Conceicao? “Lui e Inzaghi sono stati miei compagni alla Lazio (nel 2003-04, ndr). Avrei scommesso che sarebbero diventati entrambi allenatori per come erano appassionati e studiavano il calcio, ma non pensavo così bravi… Per Simone parlano i risultati ottenuti sia a Roma sia con l’Inter. Sergio ha fatto benissimo con il Porto e sa tirare fuori il meglio dai suoi uomini: è uno che si arrabbia quando le cose non vanno e i giocatori lo avranno già capitano venerdì all’intervallo con la Juve…”.
Gli uomini decisivi, chi saranno?
“Per l’Inter dico Dimarco perché lui dalla sinistra tre-quattro cross pericolosi li mette sempre. Da quella parte Emerson Royal dovrà fare parecchia attenzione. Per il Milan uno tra Reijnders e Pulisic. Non pensavo che l’olandese potesse diventare un bomber così, mentre Pulisic ero convinto che sarebbe stato determinante. E infatti…”.
Perchè hanno questo momento no Theo e Lautaro? “Theo mi sembra distratto e spero che torni sui livelli delle prime stagioni. Il Milan ha bisogno di un giocatore come lui, di un terzino capace di fare la differenza in ogni momento con le sue accelerazioni. Da tifoso rossonero spero che Lautaro continui così. State certi che prima o poi si sbloccherà perché è un campione, ma mi auguro che non succeda proprio nella finale di Supercoppa”.
Morata non ha segnato tanto… “Ha segnato molto la scorsa stagione all’Atletico, ma in carriera non è mai stato un grande bomber. Per la squadra sa comunque essere utile, arretrando e creando spazi per l’inserimento dei compagni”.
La Supercoppa potrebbe cambiare la stagione del Milan? “Sarebbe un trofeo bello e da festeggiare, ma cambiare la stagione direi di no perché il distacco dalla vetta della classifica è incolmabile e perché di successi ce ne vogliono anche altri. Vincere il derby però può dare la carica per ricorrere la qualificazione alla prossima Champions. Adesso comunque meglio non pensare troppo al futuro e concentrarsi su questa finale”.
Foto: Sito FIGC