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Ajax, la forza del vivaio e un mercato low cost

17.04.2019 | 23:30

L’Ajax ritrova le semifinali di Champions League dopo ben 23 anni. È dalla stagione 1996/97 che i Lancieri non riuscivano ad ottenere un risultato così importante a livello europeo. La squadra di Amsterdam è riuscita nella seconda impresa di fila, battendo la Juve (sulla carta una delle favorite per il titolo) dopo aver affondato il Real Madrid al Bernabeu nel turno precedente. Ma da dove parte il successo dell’Ajax? La risposta è tanto scontata quanto vera: la forza del club olandese deriva quasi esclusivamente dal settore giovanile. Non un vivaio qualsiasi, ma uno dei migliori al mondo. Per capirne la portata, basterebbe menzionare un dato: contro la Juventus, i Lancieri hanno schierato per la 1751esima partita consecutiva almeno un calciatore proveniente dal vivaio. La filosofia dell’Ajax è proprio questa: puntare tutto (o quasi) sui propri giovani e coccolarli come gioielli preziosissimi. Basti pensare che negli ultimi 10 anni, sono stati incassati quasi 300 milioni (281 per la precisione) dalla cessione dei calciatori provenienti dall’Academy.

L’ingresso nelle semifinali di Champions non è dunque un caso, ma il risultato di un’attenta strategia aziendale che va avanti da anni e che si basa quasi esclusivamente sul settore giovanile, oltre che su un mercato in entrata low cost. L’obiettivo primario è far debuttare in prima squadra almeno due calciatori dall’Under 19 durante ogni stagione. Tutto questo grazie anche a metodi di allenamento all’avanguardia e all’utilizzo della tecnologia. E non deve stupire se il club olandese spende in ingaggi quanto una squadra media della Serie A: 53 milioni nel 2017-18, cifra rimasta pressoché inalterata nella stagione attuale. Una rosa formata da un mix di giovani talenti provenienti dall’Academy e di colpi (pochi) di un mercato a bassissimo costo. Un esempio? L’intera formazione dell’Ajax è costata la metà del solo Cristiano Ronaldo. Da Tadic (costato 12 milioni) a Ziyech (11), passando per Neres (12), Onana (150mila euro) e Schone (preso a parametro zero nel 2012). Poi c’è Blind, prodotto del vivaio dell’Ajax, ceduto nel 2014 al Manchester United per quasi 20 milioni e riacquistato l’estate scorsa per 16. E De Jong? Per strapparlo al Willem, i Lancieri versarono la cifra simbolica di 1 euro più il 10% della futura vendita (il centrocampista in estate andrà al Barcellona per 75 milioni più bonus). Poi spazio ai talenti sfornati dal settore giovanile e ora assoluti protagonisti alla corte di Ten Hag: De Ligt, Van De Beek, Mazraoui e Veltman (oltre al sopracitato Blind), giusto per citare quelli scesi in campo dal 1′ all’Allianz Stadium. Formare e crescere talenti vale dunque un tesoro. Per maggiori informazioni, chiedere all’Ajax…

Mauro Cossu

Foto: Twitter ufficiale Ajax