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ADURIZ, L’ETERNO LEON DI BILBAO DIVENTATO LEGGENDA

21.05.2020 | 14:40

Sognava di appendere gli scarpini al chiodo in bellezza con la grande finale basca di Copa del Rey tra il suo Athletic Bilbao e la Real Sociedad. Lui, di San Sebastian e diventato mito a San Mames, ma il fisico ha detto basta: Aritz Aduriz dice stop. Il calcio spagnolo saluta così un attaccante importante, ma il calcio basco, una vera e propria leggenda. Una scelta obbligata, a 39 anni, come ha spiegato lui stesso in un messaggio sui social: “Il momento è arrivato. Molte volte ho detto che è il calcio a lasciarti per primo. Ieri, i medici mi hanno detto di consultare il chirurgo quanto prima per avere una protesi di sostituzione all’anca e fare la vita di tutti i giorni nel modo più normale possibile. Sfortunatamente, il mio corpo ha detto basta. Non posso aiutare i miei compagni come vorrei e come meritano. Purtroppo viviamo una situazione molto più terribile e dolorosa; la pandemia che ci sta colpendo ci ha lasciato danni irreparabili e dobbiamo continuare a lottare insieme. Perciò non voglio che vi preoccupiate per me. Dimentichiamoci il finale che avevamo sognato perché avremo tempo per dirci arrivederci. E sì, il momento di dirselo è arrivato, ed è così che termina il mio percorso, indimenticabile e meraviglioso, dall’inizio alla fine. Grazie dal profondo del mio cuore”.

Come molti giocatori baschi, se si guarda la carriera di Aritz Aduriz, si nota fin da subito che è stata quasi sempre colorata di bianco e rosso, i colori sociali del Bilbao. Classe 1981, Aduriz nel 1998 entra a far parte del settore giovanile dell’Antiguoko e dopo una stagione passa all’Aurrera Vitoria. Nel 2000 avviene la svolta: su di lui, ancora piccolissimo e già pieno di talento, piomba l’Athletic Bilbao, club di riferimento dalla sue parti, che senza pensarci due volte lo preleva a titolo definitivo e lo inserisce all’interno del suo prolifico vivaio, dove inizia a mettersi in mostra. Dopo poco tempo, grazie alle sue prestazioni di livello, arriva il momento dell’esordio in prima squadra e in Liga spagnola. Il suo impatto è dei migliori e nelle prime tre stagioni mette a segno 18 marcature personali. Nonostante ciò, però, non c’è molto spazio a disposizione e Aduriz decide di trasferirsi altrove: prima al Burgos, 36 match e 16 reti, poi al Real Valladolid, 46 incontri e 20 gol. Numeri che inducono l’Athletic a riportarlo a casa nel 2005 per tre stagioni, ma nel 2008 il classe 1981 parte nuovamente per accettare la proposta del Mallorca. Con il club isolano, in due campionati, segna 23 volte in 69 partite disputate. A quel punto su di lui ci sono diversi top club, ma a spuntarla è il Valencia che gli offre l’opportunità di giocare anche in campo internazionale. Con i Murcielagos gioca spesso titolare e si guadagna anche la convocazione in Nazionale spagnola. Nel 2012, tuttavia, Aduriz compie una scelta di vita e fa ritorno a casa, all’Athletic Bilbao, questa volta da titolare fisso e per diventare una leggenda. Un connubio perfetto che permette a entrambi di togliersi grandi soddisfazioni. Infatti, i baschi si qualificano più volte per l’Europa League e Aduriz diventa il miglior marcatore del club nelle competizioni UEFA.

In carriera ha trovato la via del gol 286 volte in 792 presenze. Spesso sottovalutato, dal 2012 la sua media gol è stata di un gol ogni due partite. Un vecchio numero nove che faceva dell’area di rigore la sua zona di caccia. Nella stagione 2014-2015 si aggiudica addirittura il premio Pichichi come capocannoniere della Liga battendo Messi e Cristiano Ronaldo, non proprio due qualsiasi. Decisivo anche nei momenti che contano: sua la tripletta stende il Barcellona in Supercoppa spagnola nel 2014 riportando un trofeo che mancava da troppi anni al Bilbao. Aduriz diventa anche simbolo della nazionale basca rinunciando alla maglia delle furie rosse per scrivere una pagina di storia come l’esordio della nazionale basca. Ora l’Eterno Leon dice basta, dopo una carriera da leggenda che lo ha reso l’immagine più bella dell’Athletic degli ultimi anni, e non solo.

Foto: Twitter ufficiale Athletic Bilbao