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80 volte Pelè: il compleanno della leggenda vivente verdeoro

23.10.2020 | 12:42

Il 23 ottobre 1940 nasceva Edson Arantes do Nascimento, noto a tutti come Pelè.
Difficile condensare in poche righe le gesta di quello che dai più è celebrato come il più forte giocatore della storia del calcio. Ma la sua figura mitica, addirittura divina per alcuni brasiliani, va molto al di là del valore sportivo e di tutti i record di “O Rei”, seppur siano tantissimi.

“Pelè è fatto di carne e ossa come tutti gli altri, mi dicevo prima di quella partita. Mi sbagliavo”, è solo una delle frasi più famose sul fuoriclasse brasiliano, in questo caso elogiato da Tarcisio Burgnich. Proprio l’ex terzino azzurro fu, suo malgrado, protagonista di una delle istantanee più iconiche del 10 del Brasile: il colpo di testa grazie al qualè Pelè svettò sulla difesa azzurra e regalò la terza Coppa del Mondo alla sua nazione.

Uno dei record che detiene sino a oggi e che verrà difficilmente battuto è proprio legato a quella che allora portava il nome di “Coppa Rimet”: Pelè è l’unico calciatore della storia ad aver sollevato tre volte il trofeo più ambito al mondo. La prima, a soli 17 anni, quando ancora ragazzino trascinò i verdeoro al successo nel Mondiale del 1958.
Proprio a quella competizione è legato un aneddoto destinato a cambiare la storia calcistica: per una semplice dimenticanza il Brasile non consegnò alla Fifa una lista dei giocatori corredata dai numeri di maglia, che vennero assegnati a caso. Pelè ricevette il 10 per puro caso, ma dopo le sue magie e i suoi gol che avevano fatto stropicciare gli occhi al mondo, divenne il numero indissolubilmente legato ai fantasisti e più ambito dai bambini di tutto il globo.

Ma come detto, Pelè va molto oltre il significato sportivo, assumendo in molti casi la carica di ambasciatore nazionale del Brasile e di conseguenza, come vero e proprio bene inestimabile e non cedibile. Dopo il secondo Mondiale vinto, infatti, l’allora governo sudamericano nominò il giocatore “tesoro nazionale”, impedendo dunque la cessione all’estero e quindi in Europa di “O Rei”. Una situazione che cambiò solo nel 1975, quando il numeor 10 chiuse la carriera a New York con la divisa dei NY Cosmos.

Pelè era, ma lo è ancora oggi, un vero e proprio padre nazionale, che quando parla utilizzava parole che lo avvicinavano più a un profeta o a una guida spirituale che a un calciatore: “Gente mia, per l’amore di Dio, ora che tutti mi state ascoltando, faccio un appello speciale a tutti: aiutate i bambini poveri, aiutate gli abbandonati. È il mio unico desiderio in questo giorno speciale per me”, sono state le sue parole in occasione della festa per i 1000 gol in carriera.

Oggi Pelè compie 80 anni e trascorrerà questa ricorrenza a casa, perchè l’ex fantasista ha scelto di isolarsi volontariamente per evitare il contagio Covid. Siamo sicuri, però, che la quarantena non impedirà che l’affetto di milioni di fan in tutto il mondo lo raggiunga comunque anche in questo giorno così speciale.

Buon compleanno, O Rei!