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Casiraghi: “Italia con più esperienza. Lo spareggio con la Russia? Ricordo il boato del San Paolo…”

07.11.2017 | 13:05

Pierluigi Casiraghi, ex attaccante della Nazionale azzurra decisivo nello spareggio per il Mondiale del 1998 contro la Russia, ha parlato in vista del playoff con la Svezia. Queste le sue dichiarazioni rilasciate sulle pagine de La Gazzetta dello Sport: “Mi ricordo il boato del San Paolo quando segnai: impressionante. Lo spareggio contro la Svezia? La partita di andata è molto importante: se fai risultato là, magari segnando come noi vent’anni fa in Russia, poi in casa hai due risultati su tre. Sono convinto che per l’Italia sia meglio giocare l’andata in Svezia: la prima è importante, ma il vero peso di uno spareggio lo senti alla seconda. E giocare in casa non si può considerare uno svantaggio. Se giochi nell’Italia, visto che l’Italia al Mondiale ci va sempre, pensi per forza: se ci qualifichiamo è tutto normale, se non ci qualifichiamo saremo ricordati come quelli di un’eliminazione storica, tipo Corea. Succederebbe sessant’anni dopo l’ultima volta, giusto? Però Ventura ha giocatori con più esperienza internazionale, più abituati a partite così, a gestirsi bene su 180’: è una delle differenze fra Italia e Svezia. Loro sono tignosi, fisici, tatticamente diligenti nel loro 4-4-2 o nelle sue varianti. Però sono più ‘leggibili’ di noi. E in partite così la qualità vale più dell’organizzazione. Le scelte di Ventura? Non sarà una scelta facile. Ma una cosa la penso da sempre: soprattutto quando ti giochi qualcosa, devono giocare i più bravi e quelli che stanno meglio. La linea a tre dietro è una soluzione più collaudata, soprattutto per i difensori. E che magari con il 4-2-4 la squadra ha avuto qualche problema di equilibrio, sia in fase di costruzione che difensiva: forse sarebbe un azzardo per partite così delicate, soprattutto la prima. Uno fuori tra Immobile, Belotti e Insigne? I primi sono due punte centrali: in un tridente no. E no anche Insigne trequartista. Non è per forza una bestemmia rinunciare a uno in partenza: si gioca due volte in quattro giorni, dunque saranno in ogni caso tutti importanti. Tre motivi per cui l’Italia andrà al Mondiale? Perché è più forte della Svezia. Perché ha sbagliato davvero solo una partita, a Madrid. Perché considerato tutto, compreso il sorteggio, lo merita. E perché un Mondiale senza l’Italia sarebbe troppo triste. Ne ho detti quattro”.

Foto: zimbio