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Messias-Crotone: i finti scopritori e quelli veri

06.04.2021 | 22:30

Noi siamo per la giusta distribuzione dei meriti, non per la finzione con tanto di tappeti rossi stesi senza soluzione di continuità. Su Messias e Simy sono state raccontate parecchie inesattezze, una cosa davvero goffa e buffa, attribuendo meriti a chi non li ha. Tutto questo perché il presunto destinatario di simile cadeau ai tempi dell’operazione neanche sapeva chi fosse l’attaccante (il discorso vale anche per il centrocampista): se i meriti fossero stati i suoi, glieli avremmo attribuiti. Simy è stata, invece, un’intuizione di Graziano Ursino, figlio del direttore sportivo Giuseppe, che è diventata subito operativa alla modica cifra di 400 mila euro. Siamo in un Paese in cui spesso si vive di luce riflessa, ci sono attribuzioni non veritiere e magari tutto questo tra qualche mese finirà. La storia di Messias è molto più semplice e diretta: proprio il direttore sportivo Ursino aveva ricevuto una segnalazione di Luca Dell’Amico, osservatore del Crotone, ex procuratore anche di Pavoletti. Decisiva fu una partita del Gozzano, a quei tempi club di Messias, contro il Novara: una prestazione straordinaria al punto da indurre Dell’Amico a consigliare il Crotone con due parole inequivocabili (“prendetelo subito”). Il via libera di Ursino portò a una tripla trattativa con il Gozzano che coinvolse anche Evans e Petris, totale della multipla operazione 500 mila euro. Ora Messias è luce che brilla, prevedibile uomo mercato, ma dopo aver fatto i complimenti a chi spettano veramente. E non a chi attribuisce meriti inesistenti, figli del solito modo – che purtroppo ogni tanto fa capolino – di camuffare la verità.

 

 

Foto: Instagram Crotone