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Xandão, un gol di tacco per stregare la Lazio

17.07.2012 | 13:09

 

Navigando a vista nell’oceano chiamato Internet non si trovano molte informazioni su di lui. C’è un video, però. Datato 8 marzo 2012. Per tutti, la festa della donna. Per lui, quella del gol: colpo di tacco da pochi passi, pallone che si insacca alle spalle di Hart e Sporting Lisbona che batte il Manchester City nella gara d’andata degli ottavi di finale di Europa League. Una rete da centravanti puro. Ma c’è un dettaglio: sulla sua carta d’identità, alla voce “professione”, c’è scritto “difensore centrale”. Cosa si può volere di più dalla vita?

I tifosi della Lazio si preparino a cambiare spelling: per loro, la “x” di xilofono diventerà quella di Xandão. Vale a dire Alexandre Luiz Reame, possente – 193 centimetri per 88 chilogrammi – stopper brasiliano nativo di Araçatuba, città dello stato di San Paolo più famosa per l’allevamento dei buoi che per la crescita di talenti. Eppure lui cresce. Eccome se cresce…

E non solo in altezza: a suon di tackle conquista il Guarani, con cui muove i primi passi prima del trasferimento all’Atletico Paranaense, dove debutta non ancora diciottenne collezionando in due stagioni 32 presenze condite da una rete.

Niente male, per un classe 1988. Il quale torna nel “Bugre” e prende il vizietto del gol: sono 3 in 14 partite. E gli spalancano le porte della Fluminense. Dove rimane pochissimo senza mai scendere il campo. Ovvia conseguenza: passaggio al Gremio Barueri, e 2530 minuti messi sulle gambe.

Xandão è pronto per il grande salto. E lo compie, con gran tempismo: trasferimento al São Paulo, e definitiva esplosione. 77 “caps”, una rete di testa (la specialità della casa, dato che ama salire spesso e volentieri per monetizzare le palle inattive) ed una montagna di esperienza accumulata. Quella che gli servirà per la “fuga” in Europa nel gennaio di quest’anno.

Destinazione: Sporting Lisbona. 18 gare disputate tra Primeira Liga ed Europa League, e la rete col Machester City come ciliegina sulla torta.

Ora, la Lazio. Che deve solo convincere il Desportivo Brasil, proprietario del cartellino di Xandão. Perché lui ha già scelto. E sogna un altro gol di tacco. Magari nel derby. Mica male, per un centrale difensivo…