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Viviani, a Padova per la consacrazione

12.07.2012 | 15:33

La gerarchia, nella Roma sponda giallorossa, è nota a tutti. Il “Capitano” con la C maiuscola è Francesco Totti dal quartiere Appio-Latino: e fin qua ci siamo. Alle sue spalle, “Capitan Futuro”: Daniele De Rossi da Ostia, altro da aggiungere non c’è. Forse, però, non tutti sanno che il suddetto (quasi) ventinovenne ha già, a dispetto dell’ancor giovane età, un probabile erede.

Ed è qui che viene il bello: non solo ha appena vent’anni, ma è nato a Lecco. “Colpa” del padre Mauro, che a quell’epoca giocava nella squadra lombarda. E che qualche stagione prima aveva vestito la maglia della Lazio. Semplici particolari, per i tifosi della “Magica”. Che si sono innamorati di lui vedendolo giocare e pennellare punizioni all’incrocio. Il suo nome? Federico Viviani. Per tutti, “Capitan Futurissimo”.

Classe 1992, Viviani è stato girato in prestito al Padova della coppia Salvatori-Baraldi, abili a beffare sul tempo pretendenti su pretendenti. Su tutte, il Pescara, che lo aveva individuato quale sostituto naturale di Marco Verratti. 

Risolto, dunque, il dilemma del ruolo: regista alla Pirlo, davanti alla difesa. Ma non da sempre: nato seconda punta, si è trasformato in trequartista. Fino all’arrivo negli Allievi nazionali giallorossi. Quel giorno l’allenatore lo vede e gli dice: “Ti arretro a centrocampo”. Prima interno, poi centrale. Un’intuizione geniale, a giudicare dal prosieguo della sua carriera. Chi l’ha avuta? Un certo Andrea Stramaccioni. “Quello” Stramaccioni…

Nel nuovo ruolo Viviani non solo si trova a suo agio, ma brilla ancor più di prima. Ed i risultati al suo passaggio in Primavera lo confermano: scudetto nella stagione 2010-11. Al termine della quale viene convocato in prima squadra per il ritiro di Riscone di Brunico. Dove mette d’accordo tutti. In primis, Luis Enrique. Che nei primi giorni di preparazione, a precisa domanda del giornalista su chi lo stesse stupendo di più, risponde: “Viviani. Viviani mi piace tanto”. 

Talmente tanto che lo spagnolo lo mette titolare in Europa League contro lo Slovan Bratislava. Niente, in confronto all’esordio in campionato dal primo minuto: il 12 dicembre all’Olimpico contro la Juventus. Un’emozione immensa a cui si sommano quelle che vive con la Primavera, di cui è capitano. Su tutte, la vittoria della Coppa Italia dinanzi al proprio pubblico.

Ora lo attende la sfida-Padova. Ha un’intera stagione per ricambiare la fiducia di Fulvio Pea e regalare gioie al pubblico biancoscudato. Col numero 92 sulle spalle. Quello che fu di El Shaarawy nell’annata trascorsa dall’italo-egiziano all’ombra del Santo. Federico Viviani spera di ripetere le sue gesta. Per consacrarsi “Capitan Futurissimo”…