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TALENTO E SPENSIERATEZZA: PIETRO PELLEGRI, L’ENFANT PRODIGE DEL GENOA

29.05.2017 | 10:20

Ieri è stato il giorno di Francesco Totti: lacrime, sorrisi ed emozioni a non finire. Ma a prendersi inizialmente il centro della scena è stato un ragazzetto di appena 16 anni che, alla sua prima da titolare in Serie A, dopo tre giri di lancette gela lo stadio Olimpico battendo Szczesny. Il Genoa, già salvo e ormai privo di motivazioni, è clamorosamente in vantaggio. La Roma, invece, deve assolutamente vincere per blindare il secondo posto. Uno spavento davvero grande, uno scherzetto di cattivo gusto firmato Pietro Pellegri. La partita prenderà una piega differente e la squadra di Luciano Spalletti vincerà per 3-2, ma l’enfant prodige ha certamente rovinato – almeno in parte – il clima di festa che si respirava nella Capitale. Pellegri nasce a Genova il 17 marzo del 2001, inizia a rincorrere un pallone e a coltivare il sogno di diventare calciatore sin da bambino. Quando c’è da gonfiare la rete non si tira mai indietro, per strada il suo inconfondibile talento brilla. La sua famiglia se ne accorge e sostiene le ambizioni del figlio. Il Genoa non resta a guardare e decide di tesserarlo, da quel momento in poi Pellegri inizia il proprio percorso di crescita all’interno del settore giovanile rossoblu. Le sue qualità gli consentono di mettersi subito in evidenza: buon tocco di palla, dribbling, precisione di tiro, ottimo colpo di testa e una struttura fisica non indifferente. Nel frattempo, vista la giovane età, continua gli studi presso l’istituto scolastico secondario di primo grado Aldo Gastaldi nel quartiere di Oregina, a Genova.

Dopo aver fatto la solita trafila e aver dimostrato le proprie abilità con la formazione Primavera (15 presenze e 7 centri quest’anno), il tecnico del Genoa Ivan Juric, dopo averlo seguito e osservato attentamente, decide di avvicinarlo alla prima squadra. Con i grandi ha la possibilità di allenarsi e di imparare ulteriormente, Giovanni Simeone diventa uno dei suoi riferimenti principali anche per via della non troppa differenza anagrafica. Pellegri si affaccia con personalità nel nuovo contesto, si allena con voglia, determinazione e la giusta spensieratezza, quella che di solito si intravede soltanto nei predestinati o nei futuri campioni. Tutto procede con regolarità fino al 22 dicembre, una data che resterà impressa nella mente di tutti gli sportivi attenti alla statistica: allo stadio Olimpico di Torino si gioca Toro-Genoa, il risultato finale sarà di 1-0 per i granata, ma a sorprendere tutti è l’ingresso in campo di Pellegri al posto del venezuelano Tomas Rincon al minuto 88. Infatti, in questo modo Pellegri eguaglia il record di Amedeo Amadei (nato nel 1921), debuttando alla stessa età del romanista (15 anni e 280 giorni) che nel maggio del 1937, contro la Lucchese, fece il proprio esordio segnando anche quello che rimane tuttora il gol più “giovane” nella storia del massimo campionato. Il giovane attaccante ci prende gusto e torna in campo il 30 aprile, al “Luigi Ferraris, nei minuti finali di Genoa-Chievo Verona. Infine, la sua terza apparizione risale proprio a ieri, nell’ultima giornata di campionato all’Olimpico di Roma. Nel giorno di Totti, brilla la stella di Pellegri. Se il più “anziano” Moise Kean (classe 2000) consente alla Juventus, con un gol nel finale, di sbancare il “Dall’Ara” di Bologna, Pellegri ci è andato davvero vicino. Il mondo del calcio saluta una bandiera e una leggenda come il numero dieci giallorosso, ma allo stesso tempo accoglie e abbraccia le nuove leve, probabilmente i campioni del futuro.

Foto: Genoa pagina facebook ufficiale