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Paulinho, brasiliano di Toscana

24.11.2012 | 10:44

Classe 1986, quindi calciatore nel pieno della sua maturità psico-fisica, Paulo Sergio Betanin detto Paulinho ha costruito un’intera carriera proprio in Toscana, anche se l’esplosione definitiva è arrivata un po’ più a sud. Ma andiamo con ordine: nato in Brasile a Caxias do Sul, è nella Juventude, squadra della sua città, che muove i primi passi nel mondo professionistico del calcio, già nel 2003. Le presenze sono poche (appena 9), ma sufficienti per essere notato da Branco, il campione del mondo del ’94, il difensore con la dinamite al posto del piede sinistro. Sarà lui a segnalarlo al Presidente del Livorno Aldo Spinelli, che accetta la segnalazione e rileva in prestito Paulinho. Destro di piede, il suo ruolo in campo non è – almeno inizialmente – ben identificato, potendo svariare su tutto il fronte offensivo, prima o seconda punta, trequartista o anche esterno di un attacco a tre. La prima mezza stagione al Livorno, nel 2004, lo vede agli ordini di Roberto Donadoni che gli permetterà di esordire in Serie A il 17 aprile e di collezionare, però, appena 4 presenze. La stagione seguente Paulinho metterà piede in campo per 11 volte, chiuso in avanti da un Raffaele Palladino in stato di grazia e, soprattutto, dall’idolo dei tifosi Cristiano Lucarelli. E’ al terzo campionato in maglia amaranto che qualcosa comincia a smuoversi: 20 presenze e 2 gol. Bottino, questo, che attira l’attenzione del Grosseto, altra formazione toscana che milita però nel campionato di Serie B. 31 presenze (quindi praticamente un titolare) e 2 gol, e poi il ritorno al Livorno per dare una mano lì in avanti alla squadra che l’ha lanciato, ormai retrocessa anch’essa nel campionato di B. La stagione in cadetteria verrà ricordata come la peggiore della sua carriera, appena 14 presenze, nessuna rete e, in generale, una certa sfiducia nei suoi confronti. Così l’anno seguente viene ceduto addirittura in Lega Pro, lo ingaggia il Sorrento in prestito con diritto di riscatto per metà cartellino. E’ la svolta: nella prima stagione in Campania colleziona 33 presenze e mette a segno ben 15 reti, il prestito viene confermato e nel campionato successivo le percentuali crescono: 29 presenze e 24 gol che gli consentono di vincere la classifica cannonieri del campionato di riferimento. Solo un brutto infortunio gli leverà la soddisfazione di giocare i playoff col Sorrento. Da qui il ritorno, ancora una volta, al Livorno e una posizione di leadership nell’attacco amaranto: presenze e gol diventano una costante. Fino al gol messo a segno ieri sera, nell’anticipo della 16a giornata di Serie B in casa del Novara, una zampata al 93′ che ha permesso al Livorno di raggiungere il momentaneo primo posto in classifica in cadetteria in coabitazione col Sassuolo.