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Obiettivi, Shakhtar, Under, mercato e scouting: Monchi a 360 gradi sul mondo Roma

13.03.2018 | 15:50

Il direttore sportivo della Roma, Monchi, ha rilasciato tra le altre queste dichiarazioni ai connazionali di Cadena Ser: “Come va la mia nuova esperienza? Ora va meglio sia con la lingua che con le abitudini, conosco meglio la mia squadra. Questo è un club speciale, che ha una grande ripercussione mediatica. In generale sono contento. La morte di Astori? Davide ha giocato un anno qui a Roma, alcuni degli attuali calciatori lo hanno avuto come compagno. Iil calcio italiano si è unito attorno alla figura di Davide, personalmente non lo conoscevo, ma tutte le dimostrazioni di affetto che ha ricevuto dimostrano che era una gran persona. Con lo Shakhtar ci giochiamo la possibilità di arrivare ai quarti di Champions contro un avversario difficile. Passare il turno sarebbe importante per la società, per la crescita del club. Ci approcciamo alla gara con motivazione e con concentrazione. Non è facile, già abbiamo sofferto le loro qualità nella gara di andata, ma nemmeno impossibile. Quale loro brasiliano mi piace di più? Lo zoccolo duro della squadra è formato da loro, da Taison, Marlos e Bernard a Fred, che per me è il giocatore più importante che hanno. Il livello della Roma? Siamo contenti di quanto fatto in Champions, ora speriamo di esserlo ancora di più. Per quanto riguarda il campionato va fatta un po’ di chiarezza. È un anno speciale, sono cambiati sia l’allenatore che il ds. C’erano alcune incognite ma a poco a poco stanno andando via. Non siamo al top, lo direi se fossimo vicini a Napoli e Juventus, ma non è così. Stiamo costruendo una Roma con un futuro ambizioso, che inizia sempre nel presente. E credo che questa stagione abbia ancora molto da dire. Alisson? Non so se è il miglior portiere al mondo, ma non a caso è il titolare della Nazionale brasiliana e della Roma. Sono contento che sia qui con noi. Dzeko? L’offerta del Chelsea c’è stata, è vero, noi come società abbiamo ascoltato l’offerta, l’abbiamo valutata e poi, conoscendo anche la posizione di Edin, non se n’è fatto nulla. Non c’erano le condizioni che potessero soddisfare tutte le parti, Dzeko per noi è un giocatore importante. Un bilancio del mercato? La base era abbastanza importante, è vero che sono andati via Salah, Paredes, Rudiger e Mario Rui, ma è anche vero che sono rimasti Dzeko, Nainggolan, Strootman, Manolas, De Rossi, Perotti, El Shaarawy, tutti giocatori corteggiati. In linea generale sono soddisfatto, però dico anche che non esiste una pianificazione perfetta. Under una scelta mia? Sì, lui come tutti i calciatori che sono arrivati quest’anno. Siamo contenti di Cengiz, che ha ancora ampi margini di crescita, essendo un ragazzo di 20 anni appena arrivato nel calcio italiano. Può essere un giocatore importante per il futuro della Roma. Io sono arrivato qui quasi un anno fa, a fine aprile del 2017, tutto quello che è stato fatto dopo è stato deciso dal mio gruppo di lavoro, un gruppo nuovo rispetto a quello che avevo a Siviglia ma mi trovo molto bene. Come funziona il nostro scouting? Nel gruppo siamo 14, lavoriamo con una base di dati nostri. Soprattutto nei primi sei mesi facciamo più lavoro di campo, poi a partire da gennaio con queste informazioni facciamo una selezione. Ogni campionato è assegnato a una persona incaricata di analizzarlo. L’obiettivo è quello di mettere davanti a un ds 50 giocatori invece di 1000, fare un po’ la sintesi. Le cifre folli per Neymar, Coutinho e Mbappé? Non so dirvi dove sta andando il mercato, situazioni impensabili fino a qualche anno fa. Speriamo che si arrivi ad un punto comunque sopportabile”.

 

Foto: Twitter Roma