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Marotta: “Abbiamo l’obbligo di fare il massimo”

19.09.2012 | 20:33

Il direttore generale della Juventus, Beppe Marotta, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport poco prima del fischio d’inizio di Chelsea-Juventus. Ecco le sue dichiarazioni, riportate integralmente da TuttoJuve.com:

Si diceva che il top player della Juventus è il gruppo. Ed è un gruppo che oggi deve dimostrare di poter competere anche a questi livelli…
“La Juventus quando partecipa ad una competizione ha l’obbligo di cercare sempre di ottenere il massimo. E’ evidente che oggi rientriamo in un palcoscenico consono a quella che è la storia della società. E’ un gruppo nuovo, dalla società, all’allenatore, ai giocatori, quindi questo di stasera sarà sicuramente un esame per capire il livello e la caratura che ha questo gruppo. Certo è che la nostra prerogativa è quella di non affidarci alle star ma ad un gruppo, ad un modello di riferimento tattico, organizzativo, di gioco, e direi che questo è merito sicuramente di Conte”.

In questa grande serata è presente tutto il gotha della Juventus, c’è anche il presidente Agnelli, Nedved. Che sensazioni si respirano? Per voi è la prima volta in Champions League…
“Sì, parlavo di esame. Esame accompagnato anche da una certa emozione in tutti noi perchè è un’esperienza un po’ nuova per noi, non certo per la Juventus. Quindi noi abbiamo l’obbligo di riportare la Juventus a quei livelli che le compete. Sarà un banco di prova importante, perchè giochiamo con i campioni in carica, in un clima molto bello per quanto riguarda lo spettacolo. E’ chiaro che ci sono tanti giocatori che non hanno esperienza da questo punto di vista e quindi questo è un esame che servirà per crescere. Fortunamente la Champions è un torneo dove ci sono dei gironi da superare attraverso  non una partita secca, ma diverse partite. Quella di stasera è sicuramente un’esperienza importante”.

Siete stati più bravi o fortunati con Asamoah? Bravi perchè sapevate che poteva migliorare decisamente la fascia sinistra o fortunati perchè era solo il vice Marchisio e poi l’avete scoperto allenandolo?
“Per chi lo conosceva, Asamoah era un giocatore comunque che aveva attirato su di sé le attenzioni di tantissimi osservatori, non solo noi certamente. E’ un giocatore a mio giudizio molto moderno, un giocatore eclettico, che è in grado di ricoprire più ruoli, così come lo è Vidal. Quindi il fatto che oggi sia impiegato in quel ruolo dimostra appunto che è un giocatore duttile, ma che comunque può trovare collocazione anche in altre zone del campo. Dalla sua devo dire ha anche un profilo che si coniuga con quelle che sono le nostre esigenze: noi cercavamo un giocatore giovane, che si potesse inserire immediatamente e che avesse dalla sua – un fatto altrettanto importante – un contesto economico, di stipendio, che si allinea con quelli che sono i nostri programmi”.