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Mariano Stendardo e il caos Taranto: “Offeso e umiliato, la mia dignità…”

23.03.2017 | 21:17

Mariano Stendardo, giocatore del Taranto, ha commentato l’episodio di violenza accaduto ieri durante l’allenamento pomeridiano al campo B dello stadio “Erasmo Iacovone”. Tecnici, giocatori e dirigenti, come riportato dalla società pugliese attraverso un comunicato ufficiale, sono stati oggetto di un’aggressione fisica e verbale da parte di un gruppo di circa 30 persone incappucciate. Queste le dichiarazioni di Stendardo in merito all’accaduto: “Ciò che è accaduto ieri rappresenta un gesto vile e vergognoso che non ha leso soltanto i diritti di noi calciatori ma ha mortificato e annientato i valori dello sport. Essere stati aggrediti verbalmente e fisicamente, con calci e pugni da personaggi violenti armati di coltelli, spranghe e bombe, mi ha davvero spaventato e ha turbato profondamente il mio stato animo. Personalmente sono molto deluso per due ragioni: la prima è che siamo stati accusati di aver venduto una partita di calcio e questo è inaccettabile dopo aver dato sempre il massimo in campo con i miei compagni di squadra per il Taranto; la seconda è che nella vita e nel calcio mai mi era capitato di vivere una situazione del genere, ossia quella di subire un’ aggressione così violenta senza alcun tipo di tutela e sorveglianza, che non mi ha colpito soltanto fisicamente ma ha leso soprattutto la dignità, la morale e la lealtà di tutti noi calciatori. Ho già contattato L’AIC che è intervenuta tempestivamente, ho apprezzato moltissimo la solidarietà del presidente Gravina e adirò le vie legali per tutelare la mia persona e la mia famiglia affinché sia fatta giustizia per me e per i miei compagni di squadra”.