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L’inchiesta: #20 il “Messi di Georgia” Chanturia

30.09.2012 | 20:18

I “nuovi europei”, quegli stati, soprattutto dell’est Europa, che dopo la caduta dell’URSS stanno lottando con i denti per entrare a far parte dell’Unione Europea hanno messo le basi di questa integrazione attraverso il variegato mondo del pallone. La nostra lista dei migliori 100 giovani talenti under ’93 non poteva non considerare uno dei migliori talenti sfornati proprio in una di queste nazioni: la Georgia.

 

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NOME

ANNO

     

19

Nathaniel Chalobah

1994

20

Giorgi Chanturia

1993

21

Amato Pietro Ciciretti

1993

 

Giorgi Chanturia nasce a Tiblisi l’11 aprile 1993. La capitale Georgiana, alle prese con il nuovo impianto amministrativo derivato dall’indipendenza conquistata dalla Russia nel 1991, non concede molto spazio per lo svago ed il divertimento soprattutto per i ragazzi più giovani. Lo sfogo di Gio’ diventa quindi e molto rapidamente il calcio.

Chanturia cresce fin dall’età di 11 anni nell’accademia del Saburtalo Football Club in Georgia nel ruolo di attaccante. Per i giovani talenti, ogni occasione è importante, soprattutto a livello internazionale, per farsi notare e Giorgi coglie al balzo l’occasione nel 2006, quando nella Dana Cup, in Danimarca, si rende protagonista di un grande torneo, finendo sul taccuino dei più grandi club europei.

Ci vogliono due anni e continui viaggi in Georgia da part di osservatori e dirigenti per strappare al Saburtalo un trasferimento (seppur soltanto in prestito), ma il Barcellona si accaparra le prestazioni di Chanturia per l’annata 2009-2010. Nella Masia, inserito nel Juvenil B dal club blaugrana, il ragazzo si mette in luce disputando un campionato da protagonista andando a segno in 11 occasioni. Il Barҫa, a questo punto, prova a convincere il Saburtalo a concedere a Chanturia il trasferimento definitivo, ma, per un mancato accordo fra i presidenti dei due club, l’affare non va in porto e Gio’ torna mestamente in Georgia.

Nel campionato dello stato caucasico Giorgi è, ovviamente al di sopra della media per classe e talento e, se nell’estate 2011 il suo passaggio al Chelsea sfuma per le rigide norme sui passaporti dei minorenni extracomunitari, il salto di qualità in un importante club europeo arriva proprio grazie ad un suo connazionale. Il presidente del Vitesse, Merab Jordania, si innamora di lui e per Giorgi è un gioco da ragazzi farsi conoscere ed apprezzare in un campionato come quello olandese in cui i piccoli funamboli sono all’ordine del giorno.

Si perché Giorgi Chanturia si è guadagnato, in patria, il soprannome di “Messi Georgiano”. Ovviamente il paragone con il tre-volte pallone d’oro è al momento eccessivo, tuttavia il giovane attaccante ha molti punti di contatto, per caratteristiche tecnico-atletiche con il grande attaccante argentino. Gio’ è una punta atipica. Può giocare da punta centrale, ma il suo rendimento cresce esponenzialmente se schierato da attaccante esterno decentrato sulla destra. Chanturia adora affrontare a viso aperto i suoi avversari irridendoli, nella maggior parte delle occasioni, con dribbling ubriacanti e cambi di direzione repentine. Con il suo mancino può fare di tutto poiché al tocco di palla vellutato abbina una buona precisione nei passaggi ed una sberla potente nel calciare in porta.

Il suo primo gol in Eredivisie è l’emblema delle caratteristiche di questo giocatore: Chanturia riceve palla sulla trequarti di destra, entra in area fronteggiato da due avversari, con un doppio passo disorienta il primo rientrando sul sinistro e lasciando partire un sinistro a giro alle spalle del secondo marcatore, che impatta sul palo lontano insaccandosi in rete.

Grazie alle sue prestazioni, Chanturia ha conquistato i galloni di titolare con le selezioni giovanili Under 17, Under 19 e Under 21 georgiane. Con il Vitesse ha collezionato 35 partite (fra Campionato, Europa League e coppa nazionale) condite da 4 marcature. Dopo Kakhaber Kaladze e Levan Mchedlidze, Georgi Chanturia è pronto per diventare il nuovo trascinatore di una nazione, quella georgiana, che attraverso il mondo del calcio sta cercando di conquistare lentamente la fiducia dell’Europa.