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Leo Jardim, il genio della lampada e quel 4-4-2 che cambia pelle

21.04.2017 | 23:45

Jardim

Leonardo Jardim, più semplicemente Leo, è il genio della lampada. Il genio del Monaco, l’allenatore che ha inciso in modo profondo nei recenti successi del club. Classe 1974, molta gavetta e nessuna esperienza da calciatore. Ma un modo di interpretare il ruolo di stratega della la panchina con la fantasia di chi è predestinato a una grande carriera. Il suo Monaco ha già sfondato il muro dei 100 gol stagionali, il suo 4-4-2 cambia pelle, si trasforma in un 4-2-3-1 o in un 4-3-3, passando per un 4-2-4 in base alle necessità. Un moto ondoso continuo, con Moutinho indiscutibile equilibratore, con tanti ragazzi che sono diventati “molto adulti” calcisticamente parlando. La spensieratezza? Certo, quella conta, ma devi avere anche chi sa dare del tu al pallone. Mbappé? Un artista vero. Ma non si possono sottovalutare altre cose: l’affidabilità di un tuttofare come Fabinho, la duttilità di Bernardo Silva, il moto perpetuo di Mendy e potremmo continuare a lungo. Di sicuro lui, Leo, è il genio della lampada. E se è vero che il Monaco a livello difensivo mostra qualche limite, è sacrosanto arrivare a una conclusione. Questa: i movimenti offensivi sono un esempio per chi ha sempre pensato che nel calcio è sempre meglio “segnare un gol in più”. Con la fantasia dell’indiscutibile Jardim.

Foto: sito ufficiale Monaco