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Lecce, al via l’era Rizzo: “Fondamentale lavorare sulla testa, non abbiamo tempo. Se ho tentennato? Sì, perché…”

25.04.2017 | 17:15

Il Lecce cambia guida tecnica e volta pagina: via Pasquale Padalino, dentro Roberto Rizzo. L’esonero del tecnico foggiano,  contestato in maniera eloquente dopo la debacle di Foggia, palesa tutti gli errori commessi da parte della dirigenza che, soltanto dopo la sconfitta con il Messina, ha deciso di optare per il divorzio. L’allenatore salentino, già protagonista in giallorosso con la formazione Primavera, sarà l’uomo che guiderà la squadra nei prossimi e imminenti play-off. Queste le sue parole rilasciate questo pomeriggio durante la conferenza stampa di presentazione: “Ringrazio tutti per l’accoglienza, sapevo che la gente mi stimasse, ma oggi ho avvertito davvero un calore incredibile nei miei confronti. È un grande piacere per me essere nuovamente qui e ancora una volta su questa panchina dopo quella breve esperienza di undici anni fa. Di quell’esperienza ricordo il bicchiere mezzo pieno, io fui chiamato a subentrare in Serie A alla 24esima giornata e facemmo un buon finale di campionato senza però riuscire a salvarci, ma ci andammo molto vicino. La mia mancata riconferma quell’anno? È il calcio, nessun rancore. Ora pensiamo al presente, non abbiamo molto tempo, ma l’obiettivo è cambiare qualcosa che possa fare la differenza. Più che sul piano tattico, a mio avviso, credo sia necessario e fondamentale lavorare sulla testa e sull’atteggiamento in campo dei ragazzi. Ci parlerò molto con loro, spiegherò che il nostro pubblico è pieno di amore e non ha nulla nei confronti della squadra. Il tifoso vuole i risultati e pretende che la maglia venga sudata, abbiamo vissuto situazione ben peggiori in passato. Lavoreremo anche sull’aspetto fisico e ci affideremo a dei professionisti. Alcuni giocatori hanno dei problemi, ma contiamo di recuperarli nell’arco di queste due settimane. Da oggi porte aperte a stampa e tifosi durante gli allenamenti, nessun tipo di problema. Ho seguito il Lecce un paio di volte in tv e in altri casi dal vivo, la squadra ha fatto un bel percorso e i punti parlano chiaramente. Credo che davanti a noi sia arrivata una squadra probabilmente più forte e questo dà maggiore valore all’operato del mio precedente collega. Le mie scelte? Chi sta meglio gioca, attualmente siamo anche in emergenza. Se ho tentennato nell’accettare questa opportunità? Onestamente sì. Perché? Volevo riflettere attentamente, dovevo valutare in totale solitudine e dopo aver ragionato per 20 minuti ho richiamato il direttore dicendo che avrei accettato. Ho pensato: se il Lecce mi chiama a risolvere una simile situazione, significa che sono davvero bravo (sorride, ndr)”.

Roberto Rizzo, dal 2002 al 2006 – facendo da mentore a una vera e propria gold generation composta da elementi come Pellè, Camisa, Rosati, Rullo, Ledesma, Bojinov e Vucinic – ha conquistato 2 campionati Primavera, 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe Primavera. Successivamente ha anche guidato Martina, Casarano e Matera prima di tornare in Salento nel ruolo di vice di Gigi De Canio con cui ha proseguito il rapporto di collaborazione sulle panchine di Genoa e Catania. L’ultima sua esperienza risale, invece, alla scorsa stagione, ugualmente come allenatore in seconda, al fianco di Primo Maragliulo a Lanciano in Serie B. A Rizzo, dunque, l’arduo compito di subentrare nel momento più delicato (esperimento affatto inedito in Salento), a stagione praticamente conclusa e quando all’orizzonte spuntano i play-off.

Il direttore sportivo Mauro Meluso spiega invece le motivazioni che hanno portato al cambio di guida tecnica: “Io credevo fortemente in Padalino, ma l’aspetto ambientale ha fatto capire all’intera dirigenza che la squadra avrebbe potuto incontrare delle difficoltà. La situazione era degenerata, più del previsto. Credevamo di poter affrontare i play-off in un contesto surreale e di netto svantaggio. Speravamo che dopo Foggia le acque si calmassero, ma così non è stato e siamo stati costretti a cambiare. Oggi apriamo un nuovo capitolo presentando Roberto Rizzo che proprio qui in passato ha dimostrato il suo valore”.