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Jolly: Joao Pedro, la completa imprevedibilità

01.03.2017 | 22:25

Chissà come avrebbe potuto essere la stagione di Joao Pedro senza quel lungo stop causa infortunio e la recente squalifica che ha rallentato il recupero della continuità d’impiego e rendimento. Chissà come sarebbe cambiata la stagione del Cagliari se avesse potuto contare a tempo pieno su uno degli elementi non soltanto più talentuosi e imprevedibili, ma duttili tatticamente e con margini di miglioramento ancora da scoprire.

La prima stagione nella massima serie non fu una delle più brillanti, fisiologico l’ambientamento nella realtà del calcio italiano e le difficoltà del collettivo hanno inevitabilmente complicato la situazione. L’anno in cadetteria vissuto da protagonista in termini di goal, assist e rendimento costantemente mantenuto su standard elevati ha consentito di recuperare il terreno perduto, prepararsi alla grande per l’impatto con la serie A. Aiutare il Cagliari a ben figurare nel calcio dei grandi e recitare un ruolo di primo piano senza porsi limiti ai traguardi da raggiungere, a condizione di restare con i piedi per terra. Erano questi gli obiettivi prefissati prima dell’avvio ufficiale della stagione.

Un serio infortunio ha purtroppo condizionato pesantemente l’annata del talento brasiliano, costretto a lavorare sodo nel corso della riabilitazione per ritornare in tempi brevi a piena disposizione di Rastelli, senza però bruciare i tempi, troppo rischiosa un’eventuale ricaduta. L’ex mister dell’Avellino sta avendo un’importante influenza nella crescita del classe ’92, perchè la classe non è assolutamente sufficiente a proseguire il percorso di crescita e sfondare a grandi livelli, in primis nel calcio moderno. Lati caratteriali da migliorare, un aspetto tattico sul quale lavorare affinchè il gruppo potesse davvero beneficiare di un elemento potenzialmente in grado di spaccare le partite.

Le azioni solitarie, un possesso palla talvolta insistito, dribbling ubriacanti, una fase di copertura alla quale dedicarsi in via sporadica sono soltanto lontani ricordi. Oggi Joao Pedro rappresenta un tassello imprescindibile nel mosaico tattico cagliaritano, in quanto, grazie al lavoro svolto in settimana e agli insegnamenti della guida tecnica, si è messo al servizio della squadra, iniziando a fare effettivamente la differenza a grandi livelli. Si sacrifica in maniera evidente in fase di non possesso, pressing sui portatori di palla e raddoppi di marcatura sono ormai all’ordine del giorno, riuscendo inoltre a fornire numerose opzioni a livello tattico.

Trequartista, esterno offensivo, seconda punta, falso nueve all’occorrenza. Sono numerosi i ruoli che possono esaltare le doti innate del talento cresciuto nell’Atletico Mineiro, non c’era campionato migliore di quello italiano per fornirgli quel valore aggiunto indispensabile sotto il profilo tattico. Massimo Rastelli era ben consapevole di ritrovarsi un elemento in grado di rendere imprevedibile la manovra, al tempo stesso il diretto interessato ha intrapreso un processo di maturazione tattica e comportamentale che, evitando banali squalifiche e incrociando le dita in ottica infortuni, può permettergli di rientrare a pieno titolo tra gli interpreti più interessanti nel presente e rivelarsi un lungimirante investimento in prospettiva.

A pochi giorni dal venticinquesimo compleanno Joao Pedro ha tutti i mezzi tecnici e atletici per compiere quell’ulteriore salto di qualità. Il talento si rivela utile e diventa ambito sul mercato a condizione che venga accompagnato da dinamismo, abnegazione e duttilità tattica, tutte caratteristiche messe recentemente in luce. La prestazione di Crotone, impreziosita dal goal del pareggio, è l’emblema del nuovo modo di intendere il proprio ruolo in campo, la capacità di incidere su un risultato e rendersi utile in qualsiasi contesto.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net