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JOAO PEDRO, IL CAGLIARI A TUTTO SAMBA

07.05.2016 | 09:58

L’anno di purgatorio è terminato. Nonostante qualche giornata di ritardo e partite non disputate con la giusta intensità, la promozione in Serie A per il Cagliari è arrivata. La certezza aritmetica ieri sera, quando la squadra di Massimo Rastelli ha sconfitto il Bari per 3-0 al “San Nicola”, volando così a 77 punti. Troppi per continuare ad alimentare le flebili speranze di promozione diretta del Trapani di Serse Cosmi, a quota 66 e con tre partite ancora da giocare.

Questa stagione di Serie B ha premiato la miglior difesa e il miglior attacco. Non è un caso se il Crotone e il Cagliari sono state promosse direttamente in Serie A, avendo rispettivamente la difesa che subisce di meno (32 gol) e l’attacco che segna di più (73). Il record della squadra di Rastelli è ben al sicuro anche grazie alle giocate e ala classe di Joao Pedro Geraldino dos Santos Galvão.

Il numero 10 brasiliano ha messo a segno 13 gol in questa stagione, uno in meno del capocannoniere della squadra Diego Farias, che però di mestiere fa l’attaccante. L’annata è stata positiva non soltanto per il numero di gol, quattro dei quali su rigore, ma anche per la continuità nelle prestazioni. Il classe ’92 ha disputato 36 presenze in campionato, giocando 2807 minuti e saltando soltanto 4 match.

Joao Pedro ha mostrato una grande applicazione tattica al gioco di Massimo Rastelli. Il ruolo naturale del ragazzo nato il 9 marzo 1992 a Ipatinga è quello di trequartista, ma non ha avuto problemi ad arretrare sulla linea mediana del centrocampo per dettare tempi e geometrie con il suo destro, reggendo bene le spallate che volano in mezzo ai campi di Serie B. La predisposizione fisica è vicina alla perfezione, considerati i suoi 184 cm d’altezza. Possiede semplicemente una tecnica cristallina: grazie alla velocità, alla forza fisica e all’intelligenza tattica, riesce molto spesso ad arrivare prima sul pallone e anticipare la giocata dell’avversario. Senza considerare la sua predisposizione ad inserirsi nell’area di rigore e sapersi muovere anche come ala sinistra offensiva. Joao Pedro in questa stagione ha dimostrato di essere completo, bravo ad impostare e costruire il gioco come regista, a finalizzarlo con freddezza ma anche a lottare e mantenere gli equilibri della squadra.

Le spiccate doti offensive le ha maturate durante le giovanili nell’Atletico Mineiro, dove giocava come punta. Il debutto tra i professionisti arriva proprio con la squadra brasiliana. Solo una stagione e arriva la chiamata del Palermo, che lo ufficializza il 30 agosto del 2010, quando ha compiuto la maggiore età da qualche mese. Con i rosanero esordisce in Serie A e in Europa League, nella partita persa per 3-2 in casa dello Sparta Praga. La società siciliana decide di mandarlo in prestito al Vitoria Guimaraes e al Penarol, facendo così testare a Joao Pedro il campionato portoghese e uruguaiano.

 I prestiti terminano e il contratto col Palermo viene rescisso, quindi l’avventura del centrocampista prosegue da dove era iniziata: in Brasile. Nel suo paese viene tesserato dal Desportivo Brasil, ma il giorno dopo è ceduto in prestito al Santos. Lasciato il paese sudamericano, ritorna in Portogallo, precisamente tra le fila dell’Estoril Praia.

La sua carriera svolta il primo settembre del 2014, quando nell’ultimo giorno di mercato si trasferisce al Cagliari nello scambio con Matias Cabrera. Con i Sardi ha trovato nuovamente la Serie A, disputando 29 presenze e mettendo a segno 5 reti. Non c’è alcun dubbio, però, che la stagione più importante e significativa della sua carriera sia stata questa.

 

foto: joao pedro on twitter