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Guidetti, il nuovo Ibra che fa gola alla Lazio

22.07.2012 | 13:18

 

Ha sei nomi di battesimo. Non uno, o al massimo due. Sei: John Alberto Fernando Andres Luigi Olof. Basta leggerli per capire che viene da una famiglia di globetrotters. E lui, ovviamente, non può essere da meno. Il che, forse, è un bene. Perché simili talenti cristallini si coltivano solo in due modi: allenandosi ed assorbendo come spugne quanto imparato in giro per il Mondo. Due azioni compiute alla perfezione. Risultato: tenetelo d’occhio, quando lo vedrete giocare. E se ancora non lo conoscete, vi raccontiamo la sua storia. Merita…

Esistesse un premio internazionale dedicato agli attaccanti del futuro, John Guidetti sarebbe un serio candidato per la vittoria finale. Per questo motivo la Lazio lo vuole. Ma non è l’unica squadra interessata a lui, in quanto è cercato da mezza Europa. Perché pochi vedono la porta come questa punta classe 1992. Nazionalità: svedese. Anche se il cognome tradisce chiare origini italiane: il nonno era di Ferrara, da dove partì alla volta di Stoccolma. Città in cui è nato John, al pari del padre Mike. Il quale poi si è trasferito in Kenya. Più precisamente a Nairobi, dove è stato chiamato per sviluppare dei progetti scolastici. Ed è proprio sulle strade polverose della capitale keniota che il figlio tira i primi calci ad un pallone, grazie all’accademia Ligi Ndogo. Un’esperienza formativa che lo stesso John descriverà come “una delle più importanti della carriera”.

Inizio precario, prosieguo importante. Nel 2007, infatti, Guidetti torna in patria ed entra a far parte delle giovanili del Brommapojkarna, società dal nome impronunciabile famosa per aver lanciato Albin Ekdal e fucina di nuovi talenti. Prima tappa bruciata: l’esordio in prima squadra. Seconda tappa bruciata: il contratto che lo lega al Manchester City, firmato nell’aprile 2008, pochi giorni prima del suo sedicesimo compleanno. Decisamente un bel regalo…

Ed il piccolo “Guddha” (così viene soprannominato in patria) parte subito in quinta: 13 reti in altrettante presenze con l’Under 18 dei “Citizens”, e tripletta all’esordio nella squadra riserve. La giovane età, però, non gli consente ancora di sfondare. Allora non gli resta che tornare per qualche mese al Brommapojkarna (tre gol e quattro assist in otto partite…) prima di sposare nuovamente la causa-City.

Con cui finalmente esordisce in prima squadra. Ma al terzo turno di Coppa di Lega: sforna l’assist per la rete di Jo, ma il Wba vince 2-1. Quindi, il prestito lampo (dal 25 novembre 2010 al 3 gennaio 2011) al Burnley: 5 “caps” e gol all’esordio.

Serve l’Olanda, però, per la definitiva esplosione. Detto, fatto: viene acquistato quasi in sordina dal Feyenoord, e lo fa volare. Numeri cantano: 23 presenze e venti-gol-venti, tra cui tre triplette. Nonché otto assist. Un ruolino di marcia che gli varrebbe la convocazione con la Svezia ad Euro 2012, se non fosse che ad aprile un misterioso virus alla gamba lo mette fuori gioco.

Ma ha comunque già avuto modo di mettersi in mostra in Nazionale: 17 reti in 26 partite con le varie Under, ed esordio (con assist) nella vittoria per 1-0 nel match con la Bulgaria. Il partner ideale del suo idolo Zlatan Ibrahimovic, dunque. O meglio, l’erede designato…

La Lazio lo punta, in Olanda sono pronti a far carte false pur di tenerlo, il Galatasaray lo segue con insistenza. La sua prossima squadra è un’incognita, ma una cosa è certa: il viaggio intorno al Mondo di John Alberto Fernando Andres Luigi Olof Guidetti è destinato a continuare…