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Galliani: “Drogba e Pastore? Impossibili”

19.12.2012 | 17:02

Adriano Galliani a tutto campo ai microfoni di Milan Channel. L’ ad rossonero si è soffermato tra i tanti temi sul mercato di gennaio, escludendo colpi clamorosi: “Farò il possibile per trattenere Robinho, ma non ho la certezza. Per Pato abbiamo ricevuto alcune offerte. Chiriches non è un nome che abbiamo in agenda. Drogba al Milan? No, impossibile. Pastore? Neanche, perchè lo abbimo chiesto e il Psg non lo cede. Quello di gennaio sarà un mercato dettato dagli infortuni, spesso abbiamo centrato i sostituti. Numericamente siamo apposto quindi in difesa e centrocampo non arriva nessuno e non cediamo nessuno. Se parte un solo attaccante non compriamo nessuno, se partono due ne prendiamo uno. Vogliamo dare spazio a Niang”. Sul tecnico Massimiliano Allegri, messo spesso in discussione dalla stampa quando i risultati non erano all’altezza del prestigio del club: “Sappiamo proteggere i nostri allenatori. Abbiamo cambiato meno allenatori di tutti in 27 anni e non è vero che i nuovi allenatori fanno più punti dei vecchi. Il momento delicato fu dopo 8 giornate quando avevamo solo 7 punti. Sul campo eravamo tra gli ultimi e pensate se avessimo cambiato allenatore cosa sarebbe successo. Cambiarlo vorrebbe dire sconfitta per la società e per i giocatori. Bisogna avere pazienza e cultura calcistica, è più facile cambiare che non cambiare. Una grande mano l’ha dato Berlusconi così sono partite le convocazioni”. Il personaggio del momento è sicuramente El Shaarawy, capocannoniere edlla Serie A. galliani spende parole al miele per il baby prodigio: “El Shaarawy rappresenta il Milan, è in linea con quello che rappresenta il presidente e la società. Rappresenta il futuro. Ha fatto più gol di Ibra dello scorso anno, il calcio è strano. Se fosse rimasto uno tra Ibra e Cassano il ragazzo non sarebbe esploso. Antonio giocava nella sua posizione, Ibra è un cannibale e si mangiava Stephan. Ora è esploso perchè gli abbiamo creato lo spazio, ha fatto 20 gol fino ad ora”. Sulla trattativa con Preziosi, che portò il faraone alla corte rossonera: “Avevo il timore che andasse in un’altra società. Intercettati Preziosi e in un ristorante firmammo questo contratto. Abbiamo avuto il coraggio di investire, 5 milioni più metà di Merkel. Una cosa mi fece decidere di puntare su di lui, un’intervista che parlava di calcio e professava la sua fede milanista e la voglia di giocare nel Milan. Chi gioca da noi ed è tifoso da ragazzino ha qualcosa in più degli altri perchè ha dentro la fede”.