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Di Francesco: “Derby? Da allenatore è più difficile, Nainggolan da valutare. Inzaghi, la Lazio e la Nazionale…”

17.11.2017 | 14:12

Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell’attesissimo derby con la Lazio di Simone Inzaghi: “Come stanno i tre azzurri reduci dalla delusione Mondiale? Due sono anche romani e sentono molto la partita. Spero che possano mettere in campo la rabbia che spesso li ha contraddistinti. In generale sono tornati tutti in buone condizioni, sono contento. Nainggolan? A differenza di altri lui può essere importante anche all’80%, ma lo schiererò soltanto se sarà almeno al 90%. Vorrei farlo giocare. Tra oggi e domani prenderemo la decisione finale, mentre Schick non sarà a disposizione. I tifosi? Mi ha colpito l’affetto che c’è stato intorno al decimo anniversario della morte di Gabriele Sandri. Spero che domani sia una giornata di festa. Non è chiaramente una gara come le altre. Da allenatore sarà ancora più difficile, sono però contento di potermelo giocare. Le due squadre stanno bene. La Lazio? Hanno fatto tanti punti e hanno grande qualità. Ripartono velocemente e vanno subito in verticale, cercando soprattutto Immobile che sa attaccare benissimo la profondità. Lui è l’arma in più dei nostri avversari, il giocatore più pericoloso. Kolarov? Sta bene, per lui sarà una partita particolare ma ha grande forza e personalità e non avrà problemi. Quanto inciderà il risultato del derby sulla stagione? Tanto, ma non dobbiamo pensare alla classifica. Giocheremo per portare a casa i tre punti. Schick? Ha una fibrosi muscolare e deve recuperare al 100%, altrimenti rischia di farsi male da altre parti. Non tutti i giocatori recuperano allo stesso modo e ho chiesto sia a lui che allo staff di comunicarmi quando starà bene, in modo da poterlo riconvocare. La delusione della Nazionale? Mi auguro che questa possa essere una motivazione in più. Dalle sconfitte arrivano le grandi vittorie, spero che abbiano voglia di rifarsi. Ora punterei forte sulle seconde squadre. Bisogna lavorare meglio con i nostri giovani e il modo migliore: se vogliamo farli diventare giocatori importanti li dobbiamo seguire da vicino e non mandarli in prestito da altre parti. Solo così possono fare il salto di qualità più in fretta. Se domani mi firmerei per un pareggio? Non mi piace partire pensando a questo. Non bisogna mai accontentarsi e scenderemo in campo sempre per vincere. Alla fine potremo dire che ci è andata bene, ma solo dopo la partita, non prima. Farò di tutto per vincere, ma non faccio scommesse. Dobbiamo dare tutto anche per il nostro pubblico, non vogliamo deluderli. Non faccio promesse. Inzaghi? Abbiamo fatto due percorsi molto differenti. Gli ho fatto i complimenti per come riesce a entrare nella testa dei giocatori e per come sta andando in un ambiente non certo facile. Chi vorrei come nuovo ct? Non ho preferenze, mi auguro solo che si inizi a lavorare in un certo modo, a prescindere dal prossimo commissario tecnico. Non ho un nome ben preciso, sarebbe troppo facile dire Ancelotti, che comunque mi piace tanto. Tavecchio? Ognuno è padrone del proprio destino, sono curioso di sentire il nuovo programma di Tavecchio. Io personalmente però devo pensare ad altro. Non dico di pensarla come Tommasi o Ulivieri ma il programma deve essere concreto. Si devono ascoltare anche le idee altrui. Chi ha più qualità tra Roma e Lazio? Credo che entrambe le squadre siano in quella posizione di classifica meritatamente. I nostri avversari hanno fatto sempre acquisti giusti, con ottime scelte. Da Milinkovic-Savic a Immobile fino a Luis Alberto. Oggi come oggi siamo due squadre alla pari. Le parole di Bruno Conti? Sono orgoglioso, mi sento un vero romanista. Bisogna partire dall’alto per creare un proprio stile”.

Foto: Roma Twitter