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Football Cover: Ebagua, un altro toro fa gioire Vicenza

18.04.2016 | 22:35

La rubrica dedicata ai personaggi, agli episodi, ai momenti del nostro calcio

 

Spezia, Bari, Como coincidono con le recenti esperienze non baciate dalla fortuna per Giulio Ebagua, l’attaccante che aveva scritto la storia calcistica di Varese acquisendo con merito lo status di bomber più prolifico nella storia del club, ma in seguito non in grado di confermarsi su grandi livelli. Componenti ambientali, problemi fisici nei momenti chiave della stagione, qualche reazione caratteriale da limare hanno condizionato negativamente il prosieguo della carriera quando invece diversi addetti ai lavori avevano pronosticato a breve termine la sua esplosione nel massimo palcoscenico.

La stagione in corso avrebbe dovuto rappresentare l’annata del riscatto dopo l’esperienza non esaltante in terra pugliese, ma l’andamento delComo non ha certamente aiutato i buoni propositi dell’attaccante. La formazione lariana non è praticamente mai riuscita a salutare l’ultimo posto in graduatoria, ha evidenziato grossi problemi in fase d’impostazione, inevitabilmente ne ha risentito anche il rendimento dei riferimenti offensivi. Ebagua non è mai mancato in termini d’impegno, ma l’efficacia sotto rete è rimasta ben al di sotto delle aspettative.

La piazza comasca si sarebbe aspettata qualcosa in più da uno dei fiori all’occhiello della campagna di rafforzamento estiva, proprio perchè ci si ritrovava dinanzi ad uno dei bomber più collaudati della cadetteria e pertanto in grado di poter colmare almeno in parte, con il contributo degli altri elementi talentuosi della rosa, le mancanze tecnico – tattiche dell’11 lariano. Dopo un paio di gioie personali sotto rete a gennaio ecco il trasferimento al Vicenza, altra formazione dal passato glorioso precipitata nella zona per non retrocedere. La squadra non riesce a carburare nemmeno dopo il mercato invernale, la società è costretta a voltare pagina esonerando Marino.

Il compito affidato a Lerda non era assolutamente dei più semplici, con una formazione ferma a quota 31 e la retrocessione diretta destinata a tramutarsi in uno spauracchio sempre più temibile. La squadra aveva dato la sensazione di essere mentalmente scarica, tatticamente sfilacciata con i reparti troppo lontani tra loro, spuntata in avanti e incapace di tornare a quel successo in grado di far svoltare l’intera annata. Da sempre, nel calcio come del resto in ogni ambito della vita, nei momenti di maggiore difficoltà emergono i leader, gli uomini più carismatici, aventi la personalità e il carattere per rappresentare un punto di riferimento dentro e fuori lo spogliatoio.

L’ennesimo esempio è proprio rappresentato da Giulio Ebagua, assolutamente il protagonista, nel bene e nel male, del fondamentale successo di Ascoli, il primo della cura Lerda. Una doppietta nei primi minuti ha letteralmente steso i marchigiani, mettendo la gara in netta discesa. Una giornata da incorniciare, se non fosse stato per quell’ingenua espulsione che ha lasciato i compagni in inferiorità numerica per oltre un tempo. Il Vicenza ha stretto i denti, riuscendo a portare a casa un successo dall’elevato peso specifico, bissato dalla vittoria casalinga contro il Livorno, un altro scontro diretto in ottica salvezza.

Da quel momento si è ammirata una formazione mentalmente più tranquilla, dotata di maggiore consapevolezza nei propri mezzi tra le mura amiche, gagliarda e coraggiosa in trasferta. L’insperato pari di Cesena e i 3 punti interni con la Ternana sono caratterizzati da altre due marcature dello scatenato Ebagua, perfettamente inseritosi nel credo tattico di Lerda, bravo ad aiutare in copertura i compagni e altrettanto efficace a non dare punti di riferimento agli avversari, colpendoli con elevata puntualità e freddezza. 10 punti in 4 gare costituiscono una grossa boccata d’ossigeno per i veneti, è stata intrapresa la retta via, ma ancora nulla è stato messo in cassaforte. La zona play-out resta dietro l’angolo, basta staccare la spina in un’occasione per vanificare quanto costruito in precedenza.

Dopo la partenza in estate del trascinatore Cocco mancava un realizzatore di una certa esperienza che potesse alternarsi al talentuosoRaicevic, la dirigenza biancorossa è riuscita ad aggiudicarsi sul mercato uno dei migliori profili in termini di qualità – prezzo per l’intera cadetteria, puntando non soltanto sulla qualità di un bomber noto alle grandi piazze, ma sulla sua voglia di riscatto, la volontà di mettersi definitivamente alle spalle un’annata da dimenticare e ritornare uno degli assoluti protagonisti del torneo. Ebagua si avvicina al traguardo dei 30 anni, non ci sarebbe modo migliore per festeggiarli di continuare a trascinare a suon di goal il Vicenza verso la salvezza diretta.

In una piazza dove il Toro di Sora, Pasquale Luiso, ha vissuto il culmine della carriera tra serie A e Coppa delle Coppe, i colori biancorossi rivedono la luce al fondo del tunnel grazie ai sigilli di un attaccante che esulta imitando le gesta di un toro. Casualità o segni del destino? Chissà… I palcoscenici sono molto differenti, a quei tempi si sfiorava la conquista di un trofeo europeo, ora si lotta per evitare la retrocessione in terza serie, ma in ogni caso Giulio Ebagua non ne vuole proprio sapere di fermarsi, avendo ritrovato quel Franco Lerda che lo lanciò come attaccante in serie D dieci anni fa al Casale, e i tifosi vicentini hanno ormai un appuntamento fisso: gioire dinanzi alle prodezze del loro nuovo beniamino in attesa di un futuro più roseo.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net