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NON SOLO QUESTIONE DI DNA: FEDERICO CHIESA, L’ORO DI FIRENZE

17.01.2017 | 09:25

Essere figli d’arte può rappresentare un buon viatico per affermarsi nel mondo del calcio. Perlomeno all’inizio, quando le porte dei settori giovanili si schiudono senza difficoltà per gli eredi di ex bandiere o allenatori, a maggior ragione se in carica. Verso i 17-18 anni, però, la storia cambia. Quando il ragazzo ha ultimato la trafila, e sulla carta è in grado di camminare da solo, in linea di massima scattano i primi prestiti. Banchi di prova veri, dove devi dimostrare di valere perché ogni società, archiviata la presentazione alla stampa che può attirare la curiosità di cronisti e tifosi, del cognome pesante se ne fa poco se non accompagnato da qualità tecniche. E i giorni nostri, senza andare a ritroso e citando soltanto i primi casi esemplificativi che ci vengono in mente, offrono diversi esempi lampanti, in entrambi i sensi. Christian Maldini, difensore classe 1996 militante nei maltesi dell’Hamrun Spartans, con ogni probabilità non ripercorrerà le orme di papà Paolo e del compianto nonno Cesare.  Il trentenne Jacopo Zenga non fa l’Uomo Ragno tra i pali come Walter, bensì il centravanti, ma in Eccellenza. Andrea Mancini, classe 1996 figlio di Roby, è tesserato per i New York Cosmos nella NASL statunitense, dopo esperienze da dimenticare tra DC United, Szombathely e Honved Budapest. Mentre il fratello Filippo, di sei anni più grande, sembrerebbe aver desistito dall’idea di rincorrere un pallone a livello agonistico. Dall’altra parte della barricata troviamo più di altri, restringendo l’indagine alla corrente Serie A, due calciatori che dal cognome ingombrante non sono stati schiacciati: Giovanni Simeone e Federico Chiesa, proprio su quest’ultimo accendiamo i fari all’interno del nostro consueto spazio quotidiano.

E non potrebbe essere diversamente, dal momento che l’eco per la sua prestazione da 7 abbondante in pagella, storia di domenica sera, non si è ancora spenta. È mancata soltanto la ciliegina sulla torta, dal momento che la Lega ha cambiato orientamento sulla paternità del raddoppio viola, assegnando definitivamente la rete a Badelj, ma il numero 25 della Fiorentina ha ugualmente coronato nel migliore dei modi, ossia con la vittoria sulla Juventus (rivale più acerrima per il popolo della Fiesole e la città intera), un weekend da incorniciare. Ventiquattro ore prima, infatti, era arrivata l’ufficialità del rinnovo fino al 2021 con il club dei Della Valle. “Un semplice premio per questo inizio di stagione, mi ha fatto piacere ma devo ancora migliorare tanto”, queste le parole proferite a caldo appena dopo il triplice fischio, motivando con un “sì, aveva bisogno della mia carica” il gesto del quale si era reso protagonista con Tello all’atto della sostituzione. Lo stesso Tello che ha sei anni in più di lui e che, in carriera, ha messo a referto 20 gol e 14 assist nel Barcellona di Leo Messi. Lo stesso Tello al quale, di fatto, Federico sta ‘rubando’ la maglia da titolare: in tre delle ultime cinque partite è andata esattamente così, stesso copione di un girone fa, quando all’esordio in campionato – proprio allo Stadium – Sousa stupì tutti schierando dal primo minuto Chiesa junior. “Non mi aspettavo affatto di giocare, pensate che qualche giorno prima avevo acquistato Dani Alves per la mia squadra alla Playstation. E Chiellini a fine gara mi regalò la maglia. Lui però non volle la mia: ‘Conservala tu perché è quella del debutto’, mi disse. E infatti me la sono tenuta stretta. Mi colpì vedere da vicino i giocatori della Juve. All’inizio mi sentivo come in un deserto, ora mi sto abituando. Ma la strada ancora è lunga”. Queste le sue sensazioni post esordio nella massima serie, risalente allo scorso 20 agosto. Quella del tecnico lusitano era sembrata quasi una provocazione, invece i fatti stanno dando ragione al carismatico Paulo, che domenica sera si è così espresso sul secondo gioiello (dopo un certo Bernardeschi) che si è preso la briga di valorizzare ai massimi livelli: “Federico è un trascinatore, sente tantissimo la nostra maglia. È il presente e il futuro della Fiorentina”. Endorsement pesantissimo, ma la stima tra i due è assolutamente reciproca, come si evince da quest’altro freschissimo virgolettato del nostro personaggio del giorno: “Sousa è un maestro di vita oltre che di calcio. La mia ascesa? Per me tengo un 30%, ma per il 70% il merito è suo”. Rapporto solido con papà Enrico, che di mestiere faceva l’attaccante puro (da 138 gol in A) e non l’esterno alto “mi ha sempre dato tantissimi consigli, per me è un punto di riferimento”, ma paletti ben definiti “adesso a scendere in campo sono io, Federico Chiesa, non il figlio di Enrico”.

Per Federico, nato a Genova il 25 ottobre del 1997 (città lasciata dopo pochi mesi di vita) e cresciuto nel vivaio della Settignanese (squadra di Firenze) prima di approdare alla Viola, sin qui sono 10 le presenze totali in campionato, con un assist all’attivo contro il Sassuolo; 1 in Coppa Italia e 4 in Europa League, con la gioia del primo gol da professionista assaporata in occasione della vittoriosa trasferta nella tana del Qarabag. E pensare che oggi avrebbe potuto essere a Cesena, come ricordatovi nelle scorse ore. Nazionale Under 20 in odor di “promozione”, Chiesa ammira Angel Di Maria “emblema del calcio moderno, qualità e resistenza” e da piccolo era calcisticamente innamorato di Kakà “per le giocate devastanti”. In uno sport sempre più orfano di bandiere, lo scattante enfant prodige gigliato (175 cm per 70 kg) avanza la sua candidatura: “Il calcio sta diventando sempre più un qualcosa di economico, però ci sono ancora giocatori che lo vivono come passione e amano legarsi per sempre ad una maglia. Io mi reputo fra questi. A me piacerebbe restare alla Fiorentina per tutta la carriera”. I trasferimenti, al massimo, li confinerebbe all’Università: “Sono iscritto a scienze motorie ma sto pensando di cambiare facoltà e di scegliere Chimica. Amo le scienze, anche la fisica”.

Nel firmamento del calcio italiano sta nascendo un’altra stella: avanti adagio, senza eccessive pressioni.

Foto: zimbio.com