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Estigarribia, dallo scudetto-Juve alla scommessa-Sampdoria

04.08.2012 | 13:07

Impossibile non accorgersi di lui, in Copa America. Motorino instancabile lungo la fascia sinistra, è riuscito a portare a suon di discese il suo Paraguay sino in finale (salvo però capitolare con l’Uruguay). Ed a conquistare l’attenzione di decine di squadre. La spuntò la Juventus, abile ad assicurarsi le prestazioni di questo “pendolino” con la faccia da indio. Salvo, però, non riscattarlo. Anche se in Italia si è trovato bene. Tanto da volerci tornare…

“Il Violoncello” (questo il suo soprannome) è pronto a suonare nuovamente su e giù per lo Stivale: la Sampdoria è difatti ad un passo dall’acquisto di Marcelo Alejandro Estigarribia Balmori, ala sudamericana che già conosce bene il nostro campionato in quanto reduce dalla vittoria dell’ultimo scudetto. Le sue doti? Sono ormai note a tutti: scatto bruciante, dribbling ubriacante e piede sinistro caldo. La sua storia, invece, ve la raccontiamo noi…

Marcelo Estigarribia nasce il 21 settembre 1987 a Fernando De La Mora, nell’hinterland di Asuncion, capitale del Paraguay. Cresce in una famiglia in cui più che il pallone è la religione la fa da padrone, ma riesce comunque a farsi strada. A 14 anni entra nelle giovanili dell’Union Pacifico (squadra della città di Nueva Italia), quindi nel 2004 il passaggio al club del suo paese natale, ovvero lo Sport Colombia. Con cui esordisce l’anno seguente in serie cadetta: 10 presenze con “Los Cafeteros”, e subito arriva la prima pretendente.

E che pretendente: è il Cerro Porteño, vincitrice di 29 scudetti. Che però lo gira al Guaranì, dove non gioca mai. Ma la ruota, si sa, gira: ritorno immediato al “Ciclòn”, ed esordio in massima serie proprio contro il Guaranì. Risultato: 5-1. E la vendetta è servita… Con la maglia azulgrana collezionerà in due stagioni 45 presenze, condite da sei reti. Numeri che gli valgono il trasferimento in Europa.

Nell’agosto del 2008 approda al Le Mans, dove però non solo trova poco spazio (12 partite giocate in una stagione e mezza) ma soprattutto non segna. Urge un cambio di rotta. Ed è l’Argentina a fornirglielo.

Più precisamente il Newell’s Old Boys. Con “La Lepra” colleziona 45 presenze in un anno e mezzo, ma la via del gol resta un miraggio. Ed è nel maggio 2011 che sembra iniziare il calvario di Estigarribia: non viene riscattato dal club argentino ed il suo cartellino (valutazione 2 milioni di euro) finisce in mano a degli investitori sudamericani che lo cedono al Deportivo Maldonado, società che milita nella serie B uruguaiana.

Il calvario, però, si trasforma presto in sogno: Copa America da favola, trasferimento alla Juventus, gol al Napoli e 12 partite giocate nonché vittoria dello scudetto. Ciò nonostante i bianconeri non lo confermano, ed Estigarribia è costretto a tornare al “Depor”. Ma per poco. Perché Sensibile è pronto a piazzare la stoccata decisiva. Per un “Chelo” sempre più blucerchiato…