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DINAMISMO, TECNICA E VISIONE DI GIOCO: OMEONGA, LA NUOVA PEPITA DEL GRIFONE

26.09.2017 | 10:00

Omeonga

Esordire da titolare in Serie A è sempre una grande emozione per qualsiasi calciatore. Farlo a San Siro, di fronte a oltre 50mila spettatori è qualcosa che va oltre l’indescrivibile. Lo sa bene Stephane Omeonga, gioiellino belga del Genoa, che domenica pomeriggio è partito dal 1′ per la prima volta in carriera nel massimo campionato italiano. Di fronte c’era l’Inter di Spalletti, terza forza di A alle spalle delle capolista Juve e Napoli, mica un cliente da ridere. Malgrado l’espulsione nel finale di gara, che ne ha forzatamente ridimensionato la valutazione, il fiore all’occhiello del Genoa targato Juric è stato proprio Omeonga, protagonista di una prestazione di primissimo livello, nonostante fosse alle prese con la sua prima esperienza nell’undici titolare del grifone. Il classe 1996 si è mosso sul versante destro dell’attacco genoano (il suo ruolo naturale è quello di centrocampista centrale), in un tridente atipico con Taarabt a sinistra e il giovanissimo Pellegri al centro, mettendo costantemente in difficoltà Dalbert, limitato nei suoi movimenti offensivi, e Miranda, spesso impreciso a causa del pressing incessante e dalla corsa del ragazzo, che ha risposto in maniera impeccabile alla fiducia concessagli da parte del suo tecnico. Il Genoa è tornato a casa con zero punti in cascina per via del gol quasi allo scadere di D’Ambrosio, ma con i complimenti del pubblico di San Siro che ha potuto ammirare le gesta del giovane talento belga, destinato senza dubbio a una carriera importante. Le premesse ci sono tutte.

Stephane Richi Omeonga è nato il 27 marzo 1996 a Rocourt, in Belgio. Cresce calcisticamente allo Standard Liegi, dove gioca per ben otto anni tra le file del settore giovanile, quindi il trasferimento all’Arderlecht, prima nell’Under 19 e poi nell’Under 21, senza mai trovare il debutto in prima squadra. La prima vera esperienza tra i professionisti è quella in Italia, relativa allo scorso campionato di Serie B: 30 presenze ad Avellino (di cui ben 22 da titolare), nessuna rete e 3 ammonizioni a referto. Il passaggio all’ombra del Partenio Lombardi è stato senza dubbio un elemento chiave nella crescita calcistica – sia fisica che tattica – del belga che, al termine della stagione, ha spiccato il volo verso la Serie A: è bastata una stagione in cadetteria per convincere Preziosi a sborsare circa mezzo milione più bonus (con percentuale su futura rivendita) per assicurarsi le prestazioni a titolo definitivo di Omeonga, che ha firmato un contratto quadriennale con il club rossoblù. Un altro belga ex Anderlecht approda dunque in Serie A, ancora una volta via Avellino. La scorsa estate era toccato a Samuel Bastien, centrocampista classe ’96 acquistato dal Chievo; lo raggiunge nella massima serie il coetaneo ed ex compagno di squadra – la Uefa Youth League 2014/2015 giocata insieme fino alla semifinale persa con lo Shakhtar – Stephane Omeonga.

Corsa, duttilità e una grande visione di gioco: sono queste le caratteristiche principali del nativo di Rocourt. Un vero e proprio motorino per il centrocampo, veloce nel breve e rapido nel trovare le linee di passaggio giuste, Omeonga è dotato anche di una buona tecnica di base, abbinata a una discreta fase difensiva. Sa garantire dinamismo e corsa in mezzo al campo, con tanta umiltà e sacrificio. Difficilmente riesce a rendersi pericoloso in zona gol, considerato che per il momento non è nelle sue corde né l’inserimento in area avversaria né il tiro dalla distanza. Ma sono aspetti sul quale sicuramente potrà migliorare nel corso della sua carriera. La prestazione di Omeonga contro l’Inter ha messo in luce tutti i punti di forza dell’ex Anderlecht. Il tutto perché il belga è un calciatore capace di mixare perfettamente forza fisica, progressione e senso della posizione, sia in fase offensiva che in quella difensiva. Chiedere a Dalbert e Perisic per credere… Le voci trapelate in passato dal Belgio si stanno confermando esatte e fanno ben sperare il popolo genoano di aver trovato un’altra pepita d’oro da valorizzare al massimo sotto la gestione di Juric. Omeonga è un prospetto di cui si sentirà parlare anche in futuro: la speranza dei tifosi rossoblù è quella che possa essere il Genoa a farlo diventare grande.

 

Foto: Twitter personale Omeonga