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Del Piero dice addio all’Italia

05.09.2012 | 13:29

Perché ha scelto l’Australia? Perchè ha rifiutato le piazze di Liverpool, Braga, Sion e Celtic? Quali formazioni italiane si sono avvicinate a lui? Del Piero sta per dire la sua verità su come si è evoluta questa sue estate 2012. In diretta da Torino, infatti, Alessandro Del Piero terrà la sua prima conferenza stampa da giocatore del Sydney FC.

– Sono appena entrati nella sala conferenze, gremita da fotografi, operatori tv e giornalisti,Stefano Del Piero, il consulente Tosetti e i rappresentanti del Sydney. Presente anche Giovanni Bonocore preparatore di Alex.dire la sua verità su come si è evoluta questa sue estate 2012. In diretta da Torino, infatti, Alessandro Del Piero terrà la sua prima conferenza stampa da giocatore del Sydney FC.

– E’ arrivato anche Alessandro Del Piero accompagnato dalla moglie Sonia ed il figlio Tobias.

– “Sono felice di annunciare che poche ore fa ho firmato il mio nuovo accordo con il Sydney Football Club e quindi per i prossimi due anni sarò australiano, diciamo così. Si prospetta un’avventura splendida penso sia per me il posto migliore dove andare. Ringrazio tutte le squadre che mi hanno cercato negli ultimi mesi, ma ora sono molto emozionato per la nuova avventura e ho fiducia nel progetto costruito intorno a me”.

–  “Quello che affronterò è un progetto che non mi aspettavo. Del resto tante squadre che non mi aspettavo mi hanno cercato. Non mi sembra opportuno citarle. Ma le ringrazio tutte. Abbiamo toccato tutti i continenti, è stato anche divertente saltare da un posto all’altro con la mente. Ora il salto è finito. Del campionato australiano so quel che i miei nuovi compagni d’avventura, l’ad Pignata e Lou Sticca, mi hanno raccontato. Sarà bello scoprire, non farsi raccontare tutto: la cosa bella è vivere le cose di primo impatto, così non si è condizionati da altre cose”.

– Interviene anche l’AD del Sidney Pignata: “Del Piero è un’icona, una leggenda. E’ una grande opportunità per il calcio australiano, per noi è un onore averlo con noi. Dò il benvenuto a lui ed alla sua famiglia, come club, come città, come Australia e lo aspettiamo con ansia. Avrà il numero 10”.

– “Il progetto parte con un elemtno di base: una stretta collaborazione fra me e il Sydney e fra me e la A-league. Quando c’è la forte volontà da entrambe le parti si può fare tutto. Abbiamo tantissime idee, io ringrazio loro per l’entusiasmo avuto sin dal primo momento nei miei confronti. Lavorare insieme per due anni mi lusinga: non rappresenta solo il progetto di una città e di una squadra, ma l’obiettivo è il miglioramento globale del calcio di una nazione”.

– “Ho già detto perché ho declinato interessamenti dall’Italia, nonostante le molte proposte. Sono coerente, credo di aver dato di tutto e di più per la mia maglia. Il fatto che non voglia giocare ancora in Italia, non è perché veda gli altri come nemici, solo perché secondo me è giusto così. E’ stato però bello osservare come tanti club, anche i più impensabili, abbiano avuto una o più riflessioni su di me. Pensavo di scegliere prima la squadra, ma oggi mi rendo conto che questa scelta è avvenuta nel momento giusto. Ho scelto con estrema lucidità”.

– “Oltre al fatto di tifare bianconero, non voglio dilungarmi in altri discorsi. Resterà sempre l’affetto nel mondo juventino. Non è terminato nemmeno quel giorno in cui ho capito che non avrei più giocato nella Juve. Perché ho dato tutto e di più di quello che potevo dare. E bisogna uscirne felici. Le pagine felici della mia storia bianconera sono state tante. L’ultimo anno è stato il più complicato ma mi ha visto protagonista e vincente”.

– “Ringrazio tutti quelli che la stanno comprando anche adesso, cullando ancora questo sogno… Quando ho letto che è la maglia più venduta, ho sorriso. La mia avventura oggi avrà un’altra maglia a Sydney, spero con le stesse emozioni. La 10 senza padrone in bianconero? Non so se siano stati i giocatori a non sceglierla o la società a non darla”.

– “Saluto Gattuso, il suo presidente e la sua squadra che sono stati molto carini nei miei confronti. Non mi aspettavo l’interesse del Liverpool. Ma io avevo bisogno di qualcosa di diverso, a tutti gli effetti. L’ho capito con il passare dei giorni. La Premier League è stato un riferimento per molti aspetti, come tutta la Gran Bretagna o il Brasile. L’evoluzione nel calcio continua e anche in Australia c’è questo spirito. L’america è stata molto vicina, ma l’Australia è la scelta giusta”.