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De Laurentiis: “C’è chi non vuole farci vincere lo scudetto. Su Sarri, mercato e numero di maglia di Insigne…”

03.07.2017 | 19:50

De Laurentiis

Nel corso del forum presso la redazione de Il Mattino, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha rilasciato anche queste dichiarazioni, tra le altre: “Sarri? Ha altri tre anni di contratto, ma mi auguro che possa restare a vita. Le polemiche di Madrid? Lì me la presi con la squadra, non con Sarri. Ho letto tante stupidate. Dissi che tranne Insigne, gli altri mi sembravano in vacanza. Il mister deve capire che ognuno fa il proprio mestiere. Se investo un certo numero di milioni su un giocatore, è ovvio che devo romperti i coglioni per dirti ‘oh, non me lo fai giocare?’. Poi dev’essere bravo lui a saper scegliere se è il momento o no di utilizzarlo, è il gioco delle parti. Sarri lo amo, lo rispetto, per me è il numero uno in Europa, ma il mio dovere, se ho investito tanti soldi come l’anno scorso, circa 170 milioni, è dire ‘quando mi fate giocare questi ragazzi?’. Voglio vedere anche io cosa mi hanno fatto comprare, altrimenti li mandiamo via. Leno? Ci piace, ma Giuntoli mi ha spiegato che ha una modalità di gioco che all’inizio potrebbe farci perdere qualcosa. Gli ho risposto che noi giochiamo così tanto all’attacco, che non dobbiamo preoccuparci della difesa. Maggio e Hysaj? Maggio è integro, ha esperienza, e quando è stato chiamato in causa ha fatto bene. Perché privarsene? Il problema semmai è capire perché Hysaj non ha giocato bene alcune gare, ma non sempre i giocatori possono essere al massimo. Se acquistassimo un calciatore forte e non gli dessimo spazio, ci manderebbe a quel paese!. Al Napoli non manca nulla sul mercato, anzi siamo in esubero. Abbiamo trattenuto tutti i big, respingendo richieste per Koulibaly, Mertens, Strinic, Jorginho. Con parecchi sacrifici, visto che soffriamo a competere con i fatturati di Juve, Inter, Milan. All’epoca di Mazzarri il costo del lavoro era di 40 milioni l’anno, oggi è di 100. Insigne? Ha una famiglia straordinaria, è napoletano ed ha voluto fortemente continuare a vestire la maglia azzurra, anche se poteva andare al Bayern o al Milan. Ho aspettato, l’ho pagato anche di più, ma volevo che lui dimostrasse a se stesso e a me che non ce n’era per nessun altro. Numero 10? Ha la 24, che è il giorno del mio compleanno e il mio numero civico a Roma. Perché cambiare, per portarsi sfiga da soli? Ounas? E’ un giovane di belle speranze. Fisicamente è integro, firmeremo i contratti in hotel e poi partirà verso il Trentino. Nuovi acquisti? Dobbiamo stare attenti, abbiamo ragazzi da far crescere come Rog e non creare malumori. Al massimo ci preoccuperemo di rinnovare i contratti. Scudetto? Prima o poi dobbiamo vincerlo, meglio che sia prima. Dobbiamo impegnarci tutti, insieme: occhi aperti verso chi non ce lo vuole far vincere. C’è sempre qualche malevolo, che per invidia non vuole farcelo vincere. Le istituzioni non credo che siano al nostro fianco, altrimenti avrebbero già messo a lustro il San Paolo quando io glielo chiesi. Un anno fa chiamai Auricchio, ad aprile, e gli dissi di incontrarci con i miei ingegneri per mostrargli cosa volevo fare. Androne, corridoi, spogliatoi degli ospiti, ingresso a metà campo, tribuna stampa, postazioni interviste. Mi disse di sì ma non si è mai presentato. Lo sto ancora aspettando. Con i miei conti sarei riuscito a fare tutti questi lavori con 800mila euro, ma mi dissero di no. Col Real Madrid per raddrizzare le brutture dello stadio organizzammo una grande cena per tutti i nostri ospiti, siamo napoletani e anche nel casino riusciamo a trovare le soluzioni migliori. Mi auguro però di ospitare tra quattro anni la Champions in un nuovo stadio che sono pronto a costruire a Bagnoli. Sulla Champions mi resta un dubbio: se noi avessimo avuto i sorteggi che hanno avuto altri, chissà se non saremmo arrivati in finale. Magari, in gara secca, col Real avremmo perso 3-1, non 4-1!”.

Foto: Twitter Napoli