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DAL FALLIMENTO REDS A RE DI VIGO: IAGO ASPAS, AL CUOR NON SI COMANDA

17.10.2017 | 10:20

Iago Aspas

Il calcio romantico non è scomparso del tutto. E le seguenti dichiarazioni ne sono la dimostrazione tangibile: “Il Psg e il Barcellona hanno chiesto di me, così come tante altre big. Ma io sono molto felice qui. C’è sempre stato interesse da parte di tante squadre, ma resterò al Celta Vigo fino a quando il club mi vorrà. Qui sono molto felice: ho sempre sognato di giocare per il Celta da quando ero bambino e adesso vorrei chiuderci la mia carriera: sono cose che non si possono comprare con il denaro”. Parola di Iago Aspas, per gli amici il “Re di Vigo”. Una carriera tra alti e bassi, durante la quale ha trovato la sua dimensione ideale in terra galiziana, lì dove è nato e cresciuto. Lì dove fa gioire da ormai diversi anni a questa parte un popolo intero. Come nella serata di ieri, quando l’attaccante classe ’87 ha letteralmente trascinato il club celeste alla vittoria per 5-2 sul campo del Las Palmas, posticipo dell’ottava giornata di Liga. 5-2 il risultato a favore del Celta, con Iago Aspas protagonista assoluto e autore di una tripletta dal sapore speciale. Già, perché il bomber spagnolo non timbrava il tabellino dei marcatori da ben 5 mesi, dallo scorso 21 maggio, quando realizzò la rete del momentaneo 1-0 nel match pareggiato 2-2 contro la Real Sociedad. Una situazione atipica per il 30enne di Moaña, capace di andare in gol ben 26 volte nella passata stagione. Tra Iago e il Celta Vigo c’è un legame indissolubile, un legame d’amore come nel calcio d’oggi ne sono rimasti pochi. Perché quella maglia celeste, il piccolo Iago la amava praticamente dalla nascita.

Proprio così, perché Iago Aspas, nato il 1° agosto 1987 a Moaña, a una ventina di chilometri da Vigo, è cresciuto fin da subito con la passione per i colori del Celta Vigo. Tanto da essere disposto a mentire sulla sua età, a 8 anni, pur di entrare nelle giovanili della squadra. Prendevano solo quelli che avevano almeno 9 anni, lui si presentò, accompagnato da uno zio, fingendo di avere un anno più di quanto dicesse la carta di identità. L’inganno venne smascherato abbastanza presto, ma ormai quel bambino aveva fatto vedere sul campo di meritarsi un posto, otto o nove anni che fossero. Per cui, al Celta decisero di chiudere un occhio e lo presero senza esitare. Aspas è un attaccante brevilineo (176 centimetri per 67 chili di peso), molto agile, bravo tecnicamente, tutto mancino, abile nel dribbling e freddo sotto porta. Tutte qualità messe in mostra nel settore giovanile del Celta, formazione con cui ha fatto il suo esordio nella Liga spagnola. Dal 2008 al 2013, cinque stagioni positive e ricche di gol in terra galiziana: 139 presenze e 46 reti all’attivo per lui. Un bottino che non ha lasciato indifferenti i top club della Premier League. Nell’estate del 2013 l’ha spuntata il Liverpool, che ha sborsato per Iago Aspas circa 9 milioni di euro. Come spesso accade nel calcio, l’equazione matematica stavolta non è riuscita, e per l’attaccante gli spazi si sono ridotti al lumicino: solo 14 presenze e nessun gol in maglia Reds. Ecco allora che a fine stagione scenari ed esigenze cambiano. Il giocatore vuole più spazio, nell’estate del 2014 il Siviglia bussa alla porta, il Liverpool dice sì. Iaspas si trasferisce in Andalusia con la formula del prestito con riscatto fissato a circa 8 milioni di euro. A fine stagione, impreziosita dalla vittoria dell’Europa League, saranno 10 i timbri personali, di cui 7 in Coppa del Re, che gli permettono di vincere la classifica marcatori a pari merito assieme a Neymar. Ma non basta: al termine del campionato il Siviglia decide di non riscattarlo dai Reds. Nell’estate del 2015, Iago Aspas è di fronte a un bivio, ma le possibilità non sembrano poi molte. Perché ha 28 anni, non è più una giovane promessa, e non può permettersi di sbagliare un’altra stagione. Ne ha già buttate via due, e a quell’età è un attimo a finire nel dimenticatoio. C’è solo una soluzione, la più semplice di tutti. Quella che per qualcuno può significare un’umiliazione, ma che per Iago Aspas diventa l’ancora di salvezza, l’opportunità di rinascita. A salvarlo dal precipizio arriva ancora una volta il Celta Vigo, l’amore di sempre, che con pochi spiccioli se lo riprende. E la scelta ripaga fin da subito. Gol decisivo alla prima in campionato il 23 agosto 2015, nella vittoria per 2-1 contro il Levante. Da allora il classe ’87  inizia a riprendere confidenza con la via della rete. Una sorta di rinascita per lui, attaccante talentuoso e forse messo troppo presto nel dimenticatoio, che è riemerso dall’anonimato a suon di gol. Chiude la prima stagione della sua seconda vita in Galizia con 18 reti, con il Celta che arriva sesto e si qualifica per l’Europa League. Nella stagione successiva fa ancora meglio: 49 presenze totali, 26 gol e 8 assist. Numeri impressionati, che mettono tanti top club sulle tracce di Iago in vista della sessione estiva. Ma lui stavolta rifiuta tutti, per amore della maglia. E Iago Aspas sembra oggi aver trovato il suo posto nel mondo. Dopo un avvio di stagione in sordina, ieri si è sbloccato: tripletta ai danni del malcapitato Las Palmas e primi gol in campionato. I tifosi del Celta non avevano dubbi che anche in questa stagione il loro pupillo avrebbe fatto faville. Lo hanno aspettato per i primi sette turni di Liga, ora se lo godono come fosse un re. E lui è pronto a contraccambiare l’affetto e l’amore di un popolo intero a suon di gol, come ha sempre fatto. Dal fallimento Reds a Re di Vigo: Iago Aspas, al cuor non si comanda…

Foto: Twitter ufficiale Celta Vigo