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Cristante, il Milan e un cerchio che si chiude dopo 4 anni

24.12.2017 | 00:15

L’ottava sconfitta in campionato – su diciotto partite (!) – del Milan ci offre tra gli altri uno spunto di riflessione. Le difficoltà del nuovo corso sono sotto gli occhi di tutti, ben oltre le previsioni più pessimistiche, ma c’è un dettaglio all’interno del nefasto pomeriggio di San Siro che chiama in causa il passato. A sbloccare il risultato, applicando la classica legge dell’ex, è stato infatti Bryan Cristante, uno degli uomini copertina di questo girone d’andata della Serie A 2017/2018. Superfluo sottolineare il rendimento del centrocampista classe 1995, che ha attirato su di sé le attenzioni dei top club italiani (Roma, Juve e Inter) e che per il futuro sogna la Premier League per sua stessa ammissione. Ebbene, nell’ambito dell’intervista resa ieri a La Gazzetta dello Sport, ci ha colpito un passaggio significativo in merito al Milan, club nel cui settore giovanile Bryan si è formato, per poi accumulare appena 5 presenze tra i “grandi”, con allegato primo gol in A – il 6 gennaio del 2014 – proprio all’Atalanta, ironia della sorte. “Al Milan posso dire solo grazie, dai. Hanno preferito a me giocatori già pronti. Il mio agente e Galliani si son fatti tante litigate, però alla fine mi hanno lasciato libero di crescere, anche se altrove”, queste le dichiarazioni in questione. Vien da pensare che probabilmente Galliani avrebbe dovuto litigare un po’ di più con il procuratore di Cristante, fino ad imporsi, anziché dare il placet ad una cessione a titolo definitivo da 6 milioni, direzione Benfica. Attenzione, non è un banale ragionamento col senno di poi: già ai tempi l’operazione era apparsa molto discutibile, considerato che si trattava di un ragazzo di soli 19 anni con premesse da predestinato. Quel Milan non vinceva già da un triennio, è vero, ma – con la cassaforte berlusconiana ormai chiusa – anziché farsi prendere dall’ansia da risultato per puntare su “calciatori pronti” (i centrocampisti di quella squadra erano Montolivo, Muntari, Poli, Van Ginkel e un Essien in pantofole…), avrebbe dovuto ponderare ancora più a lungo. A quasi quattro anni da quell’Epifania del 2014, la chiusura del cerchio: il mondo di Bryan si è capovolto, grazie al tocco aureo di Re Mida Gasperini è riuscito definitivamente a consacrarsi. E quanto avrebbe potuto giovare alla causa rossonera questo Cristante…beh, è inutile anche sottolinearlo. Da fiera del rimpianto.

Jody Colletti

Foto: Alchetron-sito ufficiale Atalanta